FolkLab, Artigiani del suono

La struttura parrocchiale trasformata in un luogo di condivisione

FolkLab, Artigiani del suono
di Massimo Roca
Venerdì 3 Marzo 2023, 10:11
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C'era una volta il Folkstudio, il leggendario locale romano noto per essere stato fucina di una generazione di cantautori. A San Tommaso si cerca di ripercorrere quell'esempio grazie alla disponibilità della struttura del Teatro parrocchiale e ad un'idea di Max Minei promotore delle attività della parrocchia Sant'Alfonso Maria de' Liguori.
È nato così il FolkLab, un modo per condividere genuinamente la propria musica, andando all'essenza della creazione artistica.

Durante i primi tre appuntamenti hanno suonato Matteo Balsamo, Giuliano De Matteis, Luca Aquino, Silvano Santacroce, Francesco Pergola, Carmine De Feo, Annarita e Francesca Picariello, Giuseppe Relmi e Max Minei. Altri si aggiungeranno come Zerella e Gabriele Troisi. «È un modo per condividere la propria proposta musicale, per mettersi in gioco, per avere un confronto», spiega Matteo Balsamo. «È aperto al pubblico.

Fa piacere ricevere un feedback da parte degli ascoltatori».

Il palco non è solo un luogo dove esibirsi, ma diventa occasione di confronto, dialogo, confessione: «Siamo aperti all'ascolto di tutti i generi musicali purché siano canzoni scritte di proprio pugno. Ho notato che c'è una scena cantautorale molto viva. Non credevo che ci trovassimo di fronte ad un panorama cittadino così ricco». Strumentazione essenziale, chitarra o piano: si va all'essenza della creazione al di là dei riflettori. «Ognuno porta due-tre brani, spesso anche del tutto inediti, e ne spiega la genesi. Ne nasce un confronto dal punto di vista tecnico, ma anche sulle influenze che hanno determinato certe scelte».

Il FolkLab è un progetto non omologato che sa di passato. Al futuro ha pensato Silvano Santacroce, uno degli ospiti del FolkLab. Della sua New Sound Irpino, la playlist su Spotify dedicata ai cantautori irpini abbiamo scritto alcuni giorni fa: un brano per ogni cantautore, una vetrina al passo con i tempi per squarciare anche quel manto di superficialità con cui molti si relazionano con questi ragazzi. «L'iniziativa di Silvano è nata parallelamente ed indipendentemente, ma ci sta coinvolgendo tutti. Ognuno di noi la sta condividendo. Si è creato questo spontaneo spirito di squadra assolutamente insolito». Il problema resta sempre lo stesso: sono pochi i luoghi aperti alle proposte cantautorati. I locali commerciali puntano sull'intrattenimento facile. Le cover band hanno sostituito il vecchio pianobar, ed allora meglio industriarsi da sé.

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Il FolkLab con la playlist New Sound Irpino potrebbe essere l'embrione di qualcosa di più organico, da proporre quest'estate, magari con un brand sotto cui riunire tutti e portarlo in giro nei vari comuni irpini. «Ce lo auguriamo, trovare una dimensione che permetta di far conoscere la proposta di tanti è il nostro auspicio. Intanto si lavora ad un concerto con i Cantauroando in cui ciascuno proporrà i propri brani ed una cover da scegliere nel repertorio cantautorale italiano». "Il Folkstudio agli inizi, dove non era importante neanche mangiare, bastava sorridersi, bastava comunicare" canta De Gregori in "Arlecchino". Al FolkLab non si arriva a tali privazioni. Ci pensa Max Minei a creare momenti conviviali in salsa irpina con vino e soppressata. «Stanno nascendo legami di amicizia sottolinea Balsamo Non posso che ringraziarlo per avermi dato l'opportunità di conoscere Guido Guglielminetti». Il bassista, collaboratore, arrangiatore di De Gregori ha registrato alcuni brani di Balsamo presso il suo studio: «Se son rose fioriranno». Intanto il quarto appuntamento con FolkLab è già in calendario per il prossimo 23 marzo alle 20.
 

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