Gerardina, indagine sulla disinfestazione prima del decesso

Nell'azienda di famiglia l'intervento: le sostanze utilizzate note dopo le analisi sul corpo

Gerardina Corsano
Gerardina Corsano
di Alessandra Montalbetti
Martedì 28 Novembre 2023, 08:58
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Nel mirino degli inquirenti una disinfestazione disposta nell'azienda di famiglia Meninno Cereali. L'operazione di bonifica effettuata qualche giorno prima del decesso di Gerardina Corsano, la 46enne di Ariano Irpino morta il 31 ottobre scorso in circostanze ancora non chiare, è al vaglio dei Nas di Salerno.

Al momento non sarebbero emerse violazioni. Tutto è risultato regolare, ma per dirlo con assoluta certezza bisognerà attendere l'esito degli accertamenti predisposti dalla procura di Benevento sulle sostanze utilizzate in una disinfestazione effettuata due volte all'anno nell'azienda dei Meninno, così come previsto dalla legge poco prima della tragedia che ha colpito i coniugi, da un'azienda specializzata con operai professionisti del settore.

Tra le tante ipotesi al vaglio del pubblico ministero della procura beneventana, Amalia Capitanio l'esposizione di Gerardina Corsano e di suo marito Angelo Meninno (non indagato e rappresentato dagli avvocati Giovanni Pratola e Fabio De Donato) a delle sostanze utilizzate in agricoltura che avrebbero potuto avvelenare i due determinando conseguenze nefaste per lei e per lui uno stato di malessere curato anche presso l'ospedale Cotugno di Napoli. Dunque cresce l'attesa per la relazione dei militari del Nucleo antisofisticazione e sanità che nei giorni scorsi si sono recati nella azienda gestita dalla famiglia Meninno. Ma gli inquirenti proseguono con le indagini ad ampio raggio coadiuvati anche dagli agenti della squadra Mobile della questura di Avellino - in attesa che venga depositata la relazione medico legale Carmen Sementa.

La relazione sugli accertamenti irripetibili sulla salma di Gerardina Corsano potrebbe arrivare anche a fine gennaio al termine delle analisi.

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La famiglia di Gerardina, difesi dall'avvocato Gerardo Giorgione auspica che da queste ulteriori indagini si possa pervenire ad un chiarimento sulle cause del decesso donna. I familiari tramite il loro legale hanno fatto sapere che la donna stava bene in salute e non aveva problemi di alcun genere.
Tra le ipotesi al vaglio, oltre ad un avvelenamento da pesticidi, anche quella della coagulazione intravasale disseminata (Cid), una sindrome che provoca la formazione di trombi favoriti dalla eccessiva coagulazione del sangue. Secondo le ultime indiscrezioni trapelate dagli ambienti ospedalieri Gerardina Corsano potrebbe essere deceduta a causa di questa problematica.

Ma resta da comprendere cosa l'abbia scatenata, dunque si analizzano gli ultimi sette gironi di vita della coppia. Intanto il pubblico ministero ha disposto il sequestro dei cellulari di cinque familiari del marito di Gerardina, Angelo Meninno. Tra meno di venti giorni il consulente tecnico nominato dalla procura di Benevento depositerà la sua relazione sulle copie forensi dei cellulari sequestrati.

Dunque sono al vaglio anche le conversazioni intercorse tra Meninno e i suoi più stretti familiari nei giorni successivi alla tragedia. Ma anche in questa direzione gli inquirenti non si aspettano dei colpi di scena, in quanto da una prima disamina non vi sarebbe nulla di compromettente nelle conversazioni. Al momento i titolari della pizzeria Oasi di Ariano Irpino restano tutt'ora indagati con le accuse di omicidio colposo (difesi dall'avvocato Guerino Gazzella).
Resta indagato anche il medico in servizio presso l'ospedale Sant'Ottone Frangipane di Ariano Irpino, con le accuse di omicidio colposo e lesioni colpose in ambito sanitario (difeso dall'avvocato Giuseppe Romano) il 29 ottobre scorso visitò i due coniugi. Posizioni quest'ultime che in base agli esiti degli accertamenti irripetibili potrebbero essere archiviate dalla procura beneventana.
 

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