Gnerre non si trova, il mistero dei proiettili
ascoltati parenti e conoscenti del 30enne

Gnerre non si trova, il mistero dei proiettili ascoltati parenti e conoscenti del 30enne
di Katiuscia Guarino
Venerdì 6 Agosto 2021, 08:37 - Ultimo agg. 22:49
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Sono di diverso calibro i proiettili di pistola inesplosi rinvenuti nei pressi dell'auto di Alfonso Gnerre, il 30enne di Santa Paolina vittima di usura, di cui non si hanno più notizie dalla mattina di sabato scorso.

Le munizioni sono state sottoposte ad analisi per verificare la presenza di eventuali tracce che possano far risalire al possessore. Ma non è detto che siano riconducibili alla scomparsa del giovane. Eseguito, inoltre, un sopralluogo da parte dei Carabinieri, dopo la relazione ricevuta dai Vigili del Fuoco, nella zona di Ponte Zeza dove l'altro ieri è stato appiccato un incendio. Le fiamme hanno interessato proprio l'area dove è stata trovata la Ford Fiesta di Gnerre. L'auto è stata sequestrata per essere controllata da cima a fondo. Il rogo ha mandato in fumo circa seimila metri quadrati di sterpaglie. Si cerca di capire se si sia trattato di una coincidenza o di un'azione finalizzata a cancellare eventuali tracce.

I militari dell'Arma hanno sentito, inoltre, alcune persone residenti a Forino ed hanno passato al setaccio l'abitazione dove il 30enne si è trasferito da qualche anno.

A Forino lavora come operaio presso un'azienda agricola. Proseguono, di pari passo, gli accertamenti sullo smartphone del 30enne che nella serata di lunedì scorso ha agganciato una cella telefonica in provincia di Frosinone. In seguito a questa traccia, le ricerche sono state sospese a Santa Paolina nella zona dell'ultimo avvistamento, cioè in località Ponte Zeza. Gli investigatori non scartano l'ipotesi che il telefonino non sia più in suo possesso. Le indagini, che sono condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, guidati dal capitano Pietro Laghezza, propendono al momento per l'allontanamento volontario. Resta in piedi, comunque, l'ipotesi che il 30enne possa essere rimasto vittima di un'aggressione finita male. Un'azione maturata per un debito non saldato? Ma si resta, appunto, nel campo delle ipotesi.

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La Ford Fiesta di Alfonso Gnerre è stata trovata a poca distanza dall'abitazione dei genitori e vicino alle vasche dell'impianto di depurazione. Sabato mattina era uscito dall'abitazione della famiglia dove si era fermato per dormire per andare al lavoro. A Forino, però, non è mai arrivato. Di qui, l'allarme. Sono stati i genitori a denunciare la scomparsa. Ormai sono sei giorni che non dà più sue notizie. E questo non fa altro che aumentare le preoccupazioni. E' praticamente svanito nel nulla. A parte la cella telefonica agganciata nel Frusinate, di lui si è persa ogni traccia. Ma proprio lo smartphone potrebbe consentire di disegnare una rotta sui suoi spostamenti. Potrebbe permettere agli investigatori di ricostruire i movimenti di Gnerre o, almeno, del telefonino, se questo non sia più nelle sue mani. Se così fosse, consentirebbe di portare a individuare chi lo ha in custodia.

In questi giorni sono stati sentiti parenti e residenti di Santa Paolina per capire se abbiano notato movimenti sospetti e persone in compagnia di Alfonso Gnerre nei giorni precedenti alla scomparsa. Il 30enne avrebbe contratto debiti con diverse persone, tra cui esponenti del Nuovo Clan Partenio. Nel filone d'inchiesta legato all'usura relativo all'organizzazione criminale, venne ascoltato come persona informata sui fatti. Qualche tempo fa, rimase vittima di un brutale pestaggio. Dopo essere stato picchiato fu legato e messo a testa in giù in un pozzo. L'episodio si verificò a Tufo. Fatti che non sarebbero collegati alle vicende del Nuovo Clan Partenio. E a Santa Paolina si dice che già in altre occasioni Gnerre si sia allontanato volontariamente senza dire nulla.

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