Guardie mediche, 13 al lavoro per un mese. Sellitto: «Così non si assiste»

Situazione difficile anche nelle carceri, e si cercano pure medici di famiglia

L'ambulanza
L'ambulanza
di Antonello Plati
Venerdì 9 Dicembre 2022, 09:13 - Ultimo agg. 09:15
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Arrivano le guardie mediche. L'Asl di Avellino, infatti, è riuscita a reclutare 13 camici bianchi da inserire nelle sedi della continuità assistenziale di Avellino (un medico), Atripalda (2), Lauro (1), Mercogliano (2), Mirabella Eclano (1), Montemarano (2), Montoro (2), Pratola Serra (1) e San Martino Valle Caudina (1). Restano ancora da coprire 18 posti: 3 ad Aquilonia, 2 ad Ariano Irpino e Greci, uno ad Altavilla Irpina, Avellino, Calabritto, Lauro Lioni, Montaguto, Montecalvo, Montemiletto, Nusco e San Nicola Baronia.

I professionisti che hanno accettato l'incarico saranno immessi immediatamente in servizio (la continuità assistenziale è operativa tutti i giorni dalle 20 alle 8 presso le sedi dei distretti sanitari della provincia di Avellino).

In questo momento, i medici impegnati sono circa 150 distribuiti nelle 42 sedi dei 6 distretti sanitari della provincia di Avellino. Si tratta, però, nella quasi totalità di incarichi provvisori, a tempo determinato, che l'Asl di Avellino rinnova ogni mese. E non sempre ci riesce. Circostanza che determina la mancata copertura di ampie zone del territorio, in particolare quelle che comprendono i comuni più piccoli sia in Alta Irpinia sia nella Valle Caudina. «Così non si può andare avanti», dice il presidente dell'Ordine dei medici di Avellino Francesco Sellitto.

«Il rischio - ha osservato Ludovico De Vito, segretario provinciale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) in una recente intervista Il Mattino - è che le Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) e gli ospedali e la case di comunità siano un fallimento». Il riferimento è ai progetti (alcuni già in fase di avanzata come nel caso delle Aft) che il Ministero della Salute ha chiesto di realizzare entro il 2026. Si tratta di strutture intermedie tra l'ospedale e il territorio per alleggerire la pressione sui pronto soccorso. Ma senza personale, difficilmente questi progetti potranno essere realizzati. Tornando alla continuità assistenziale, in estate l'Asl di Avellino aveva convocato 709 candidati per valutare la possibilità di assegnarli nelle sedi dell'ex guardia medica.


Una seduta fiume, quella organizzata negli uffici di via Degli Imbimbo, per vagliare i profili degli aspiranti. In quell'occasione fu resa nota la lista dei posti vacanti nelle zone carenti di medicina di prossimità aggiornata l'altro giorno dopo le 13 assunzioni. Situazione difficile anche nelle carceri. Stando ai dati forniti dall'Asl, c'è bisogno di reclutare 6 medici nell'istituto penitenziario di Ariano Irpino e 4 a Sant'Angelo dei Lombardi. Come sempre, si naviga a vista con una copertura che sarà assegnata per soli 30 giorni. Poi si vedrà, proseguendo di proroga in proroga. Con tutti i problemi della medicina di prossimità che restano irrisolti e con i cittadini che preferiscono, quasi sempre, rivolgersi al pronto soccorso. Complicata anche la ricerca di un «dottore di famiglia». In questo momento, l'anagrafe dell'Ordine dei medici di Avellino ne conta appena 250 a fronte di un fabbisogno di 307 (ovvero uno ogni 1300 abitanti come indicato dalle linea guida ministeriali). Alcuni piccoli comuni non hanno nemmeno un medico di base. L'ultimo in ordine di tempo è Montaguto.


Ma lo stesso problema c'è anche in altre zone della provincia. Non solo in Alta Irpinia, i medici di medicina generale mancano anche in paesi come Tufo, Chianche e nei comuni della Bassa Irpinia. Dunque, un quadro a tinte molte fosche che il direttore generale dell'Asl di Avellino, Mario Nicola Ferrante, ha promesso di rasserenare in tempi brevi. La Guardia medica, lo ricordiamo, fornisce continuità assistenziale di notte e nei giorni festivi quando il medico o il pediatra di base non sono disponibili Si tratta di una figura importante di medico, che fornisce assistenza di base in ambulatorio o presso il domicilio del paziente, quando la situazione riveste il carattere dell'urgenza e si verifica nei giorni festivi, prefestivi o nelle ore notturne.
 

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