I dem attaccano Buondonno: «Puc fermo, faccia chiarezza»

I dem attaccano Buondonno: «Puc fermo, faccia chiarezza»
Martedì 9 Agosto 2022, 08:58
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«L'assessore Buondonno critica la legge regionale, ma dimentica che il Puc di Avellino è totalmente fermo».
I consiglieri del Pd difendono la legge regionale sull'urbanistica e replicano all'assessore comunale Emma Buondonno che aveva definito il testo approvato dalla maggioranza di Palazzo Santa Lucia «una mortificazione per le aree interne». Il capogruppo dei dem Ettore Iacovacci va all'attacco: «Visto che il Puc è completamente fermo e non c'è alcuna discussione concreta sul suo aggiornamento, suggerirei a Buondonno di fare un bilancio della sua attività da assessore invece di perdere tempo ad analizzare la legge regionale. Forse si renderebbe conto che per lasciare traccia del suo passaggio al Comune di Avellino le resta poco tempo, visto che fino ad oggi non ha prodotto alcun risultato».

Anche Luca Cipriano, capogruppo di Mai Più, entra nel dibattito: «Senza dubbio l'urbanistica deve avere come primo asset la tutela del territorio e la lotta alla speculazione edilizia, ma è altrettanto evidente che le amministrazioni locali possono e devono mettere in campo i propri strumenti attuativi.

Su questo ad Avellino registriamo solo ritardi: il dibattito amministrativo sull'urbanistica è pari a zero, in tre anni l'argomento non è mai stato discusso in aula e lo stesso lavoro delle commissioni va a rilento. La legge regionale altro non è che un atto di indirizzo generale. Ma è nelle pieghe del Puc che possono nascondersi speculazioni, interessi e zone grigie. Buondonno venga in aula a fare chiarezza sul futuro urbanistico della città, in modo da smentire illazioni e voci circa grandi operazioni immobiliari ed edilizie in corso».

A definire «inutile e sterile» il fronte di polemica aperto da Palazzo di Città contro la Regione, è il capogruppo di Laboratorio Avellino Nicola Giordano che entra nel dettaglio del provvedimento. «La legge regionale non fa altro che rendere stabile il Piano casa che da quindici anni andava avanti di proroga in proroga. L'aumento di cubatura per gli interventi di adeguamento che non prevedono costruzioni o demolizioni e gli incentivi fino al 35%, sono parte integrante di un processo di revisione di norme datate e va incontro alla rigenerazione urbana e al consumo zero del suolo. Buondonno ha alzato un polverone inutile: critica le norme che vanno nella direzione della semplificazione amministrativa ma dimentica di dire che la legge regionale datata 2016 è andata avanti, mentre il nostro Puc è fermo dal 2006. È da oltre un anno - spiega Giordano - che non vengono approvati gli atti di programmazione, strumento attuativo di un piano urbanistico che è andato incontro solo agli interventi dei privati mentre sul pubblico siamo all'anno zero.

L'assessore prima di ingaggiare battaglie con Napoli dovrebbe accorgersi, ad esempio, che il suo sindaco la sconfessa di giorno in giorno sulla localizzazione del nuovo Tribunale che dall'iniziale previsione di Valle è stato spostato prima nella Ni01, ora nei locali dello stesso Comune che Festa voleva vendere alla Guardia di Finanza fino a poco tempo fa. E ancora non si accorge che si sta completamente snaturando il disegno di piano allocando un centro commerciale di 36mila metri quadrati nello Stadio, delocalizzando il mercato e non mettendo mano ad un ragionamento complessivo sulla mobilità. L'urbanistica ad Avellino è completamente inesistente e di questo è responsabile la Buondonno che non è riuscita neanche ad individuare chi dovrebbe redigere il piano regolatore. Non ha senso attardarsi in discussioni inutili come quella sui 350 milioni per il Polo Agritech destinati a Napoli e non ad Avellino visto che sul tavolo della Regione non è mai arrivata una proposta da parte del Comune. L'assessore venga in consiglio a dire se e come vuole limitare gli interventi del piano casa sul territorio comunale, ma faccia capire ai cittadini cosa ha in testa per Avellino».
 

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