Iia, i sindacati al Governo: «Subito un tavolo di crisi»

Dopo lo sciopero con il presidio nei pressi della Prefettura, i lavoratori sono pronti a riprendere la mobilitazione

Iia, i sindacati al Governo: «Subito un tavolo di crisi»
Iia, i sindacati al Governo: «Subito un tavolo di crisi»
di Michele De Leo
Giovedì 25 Gennaio 2024, 10:07
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Industria Italiana Autobus, il tempo è scaduto: «Il Governo convochi il tavolo di crisi e fermi la trattativa avviata da Leonardo con il gruppo Seri per la cessione delle sue quote». Suona come un ultimatum l'ennesimo appello delle organizzazioni sindacali territoriali per favorire la ripresa del confronto ministeriale sulla vertenza dell'azienda specializzata nella produzione di autobus per il trasporto pubblico.

Dopo lo sciopero con il presidio nei pressi della Prefettura, i lavoratori sono pronti a riprendere la mobilitazione: «Qualora dovessero esserci ulteriori meline fanno sapere i segretari di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm, Fismic e Ugl metalmeccanici saremo pronti ad attivare tutte le iniziative di protesta affinché venga garantito un futuro ai lavoratori dello stabilimento di Valle Ufita e al territorio».

Nel caso non dovesse arrivare, già nei prossimi giorni, una nuova convocazione del tavolo di crisi, gli addetti della Industria Italiana Autobus torneranno a protestare presso il Dicastero di via Molise. Le organizzazioni sindacali esprimono forte preoccupazione per il ritardo accumulato dal Governo, che avrebbe dovuto garantire la ripresa della discussione sulla vertenza già nei primi giorni del nuovo anno. «La trattativa privata avviata da Leonardo con il gruppo Seri per la cessione delle proprie quote» evidenziano Luigi Galano, Giuseppe Morsa, Gaetano Altieri, Giuseppe Zaolino ed Ettore Iacovacci «rischia di compromettere la continuità produttiva del sito.

Questa operazione non può non essere nota al Governo e ad Invitalia».

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I sindacati, che lamentano di essere del tutto all'oscuro della trattativa, non mancano di esprimere preoccupazione per un'operazione che «avviene senza sapere quali sono i piani industriali e senza tener conto dell'affidabilità dei potenziali acquirenti». Le organizzazioni di categoria chiedono, dunque, che su questa vicenda venga fatta definitiva chiarezza, che il Governo e, nello specifico, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy scoprano le carte e assicurino le risposte sulle prospettive del polo unico nazionale di produzione degli autobus.

«Riteniamo aggiungono i segretari di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm, Fismic e Ugl metalmeccanici non più rinviabile una nuova convocazione ministeriale alla presenza degli azionisti e delle imprese che hanno presentato le offerte di acquisto, soprattutto per conoscere quali sono i piani industriali per il futuro della Industria Italiana Autobus». Tra i lavoratori irpini c'è grande preoccupazione, ma anche la determinazione a voler proseguire la battaglia per arrivare al definitivo decollo del progetto di polo unico nazionale di produzione degli autobus. Nell'attesa che la sottosegretaria alle Imprese ed al Made in Italy Fausta Bergamotto convochi il nuovo tavolo sulla vertenza, le organizzazioni sindacali sollecitano «il blocco immediato di qualsiasi trattativa».
 

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