Il dramma di Rione Parco dopo l'incendio: «Erano case già inagibili e inabitabili»

L'incendio ha coinvolto tre veicoli (un camper, una Fiat Panda e una Fiat 500L) danneggiando l'intera palazzina

Il dramma di Rione Parco dopo l'incendio «Erano case già inagibili e inabitabili»
Il dramma di Rione Parco dopo l'incendio «Erano case già inagibili e inabitabili»
di Katiuscia Guarino
Giovedì 1 Febbraio 2024, 09:37
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L'incendio di Rione Parco che ha coinvolto tre veicoli (un camper, una Fiat Panda e una Fiat 500L) danneggiando l'intera palazzina, potrebbe essere legato a questioni condominiali oppure relative allo spaccio di droga. Sono le ipotesi sulle quali sta lavorando la Squadra Mobile di Avellino. Lo stabile è stato dichiarato inagibile, per i danni strutturali subiti. Per le tre famiglie evacuate bisognerà trovare altre sistemazioni. L'incendio dell'altra notte ha evidenziato due problematiche: il degrado strutturale e quello sociale che lamentano gli abitanti di questa parte della città.

Sulla questione è intervenuto il consigliere comunale Francesco Iandolo, di APP (Avellino Prende Parte): «Non basta la ricostruzione, serve la presenza delle istituzioni e una serie di servizi sociali per aiutare le persone a non sentirsi residenti di serie B, ma parte di un'unica comunità».

Fiorentino Lieto di Sunia, invece, sulla questione abitativa attacca la politica: «Nessuno a livello istituzionale, deputati, consiglieri regionali, sindaco fino all'ultimo consigliere di opposizione ha mai dato una soluzione o un'ipotesi di risoluzione alla problematica. Una questione che si aggrava giorno dopo giorno.

La struttura di Rione Parco è oggetto di attenzione già da qualche anno. Tutti sono consapevoli che quella struttura è inagibile e inabitabile». Oltre ai tre veicoli, sono andati in fiamme anche gli strumenti musicali e le attrezzature connesse custodite all'interno di una delle due vetture (il camper e la Fiat Panda) di proprietà del padre di Omar D'Argenio, il noto dj ai domiciliari per traffico di droga. Il fuoco sarebbe stato appiccato nella parte anteriore del camper. Da qui le fiamme si sarebbero poi propagate alle altre due vetture, la 500 L e la Panda. Lambita dal fuoco anche una terza macchina che ha subito lievi danni alla carrozzeria. Danneggiati, inoltre, gli impianti elettrici e quelli fognari della palazzina sotto la quale erano in sosta i veicoli.

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La pista seguita, dunque, è quella del rogo doloso. Da capire se sia collegata a questioni condominiali oppure allo spaccio di droga. Gli agenti della Squadra Mobile stanno lavorando sugli elementi raccolti. Sui veicoli sequestrati verranno eseguiti ulteriori accertamenti. Sono stati nuovamente ascoltati i familiari di Omar D'Argenio e alcuni abitanti della zona per cercare di avere un quadro più chiaro della vicenda. Le tre famiglie sfollate, al momento, si trovano alloggiate presso strutture alberghiere. Una sistemazione provvisoria alla quale ha provveduto sin da subito il sindaco Gianluca Festa. Il primo cittadino, che ha dato il massimo supporto, si sta prodigando per trovare altri alloggi idonei ad accogliere le tre famiglie. Intanto, gli abitanti di Rione Parco fanno sentire la loro voce. «Viviamo nel degrado. Aiutateci. Dateci un'abitazione dignitosa e la serenità nel quartiere».

«La questione dei prefabbricati pesanti, purtroppo, è una questione gravosa che va avanti da anni e sulla quale va fatto uno sforzo maggiore», dice il consigliere comunale Francesco Iandolo di APP. E aggiunge: «Negli anni è stato avviato il processo di sostituzione delle abitazioni vecchie con quelle nuove che non sempre rispondono a standard di vivibilità idonei, ma ci sono ancora diverse problematiche da affrontare spiega Iandolo bisogna procedere subito all'abbattimento. Poi servono assolutamente altre misure, soprattutto serve far sentire la presenza delle istituzioni. È necessaria, inoltre, una serie di servizi sociali per aiutare le persone a sentirsi parte di una comunità». Secondo Iandolo è fondamentale adottare «un piano casa serio per raggiungere il fabbisogno di 400 nuclei familiari che hanno diritto all'abitazione a Rione Parco l'abbattimento è fermo al palo. Bisogna prendere in mano la questione delle ditte che non stanno lavorando e riappaltare i lavori. Quelle famiglie non possono più aspettare perché le condizioni di vivibilità sono fuori da ogni logica. Per le famiglie sfollate si faccia presto una ricognizione delle abitazioni che è possibile mettere a disposizione».

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