Avellino, l'Eliseo riapre i battenti
e Festa esulta: «Una giornata storica»

Avellino, l'Eliseo riapre i battenti e Festa esulta: «Una giornata storica»
di Flavio Coppola
Martedì 25 Ottobre 2022, 08:10 - Ultimo agg. 26 Ottobre, 16:55
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Colpo da cinema per l'amministrazione comunale: venerdì riapre l'ex Eliseo. La notizia scuote dal torpore ventennale l'edificio simbolo delle politiche culturali inespresse del capoluogo. Rimbalza da Palazzo di Città. E trova la confermarla del sindaco, Gianluca Festa: «Apriamo. - annuncia - Sarà una giornata storica. Sia per la città che per l'amministrazione comunale. Un grande obiettivo raggiunto per noi, e per la struttura simbolo della cultura cinematografica ad Avellino, che rinasce anche metaforicamente».

I dettagli ed i contorni del film che ha in testa l'amministrazione, con la fascia tricolore in regia - sin dall'inizio Festa ha voluto tenere per sé la delega alla Cultura - verranno svelati in una conferenza stampa prevista per giovedì. In questo, un thriller. Ma col lieto fine. Trapela, per ora, che sarà un appuntamento al quale parteciperanno le istituzioni locali e le associazioni culturali. Ci sarà un omaggio al regista di origine irpine, Ettore Scola.

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L'ex Gil sarà la Casa della cultura cinematografica di Avellino. La mission non cambia. E la sede operativa della Fondazione della Cultura, presieduta proprio da Festa. In merito, infatti, la Prefettura ha ormai concluso l'istruttoria per la costituzione del soggetto che dovrà gestire anche il teatro «Carlo Gesualdo» e «Villa Amendola», ed anche i membri del Cda hanno confermato l'adesione. Dunque, la presenza della Fondazione dovrebbe rappresentare anche un presidio fisico, almeno diurno, rispetto agli atti vandalici che, negli ultimi anni, hanno rappresentato l'unico spettacolo, ancorchè di infima lega, sulla scena della zona. Sempre alla Fondazione, poi, toccherà riempire di contenuti culturali l'ex Gil. Proprio a partire dalla definizione del progetto che dovrà trasformare in attività vere e proprie la funzione generica di casa della cultura cinematografica. Intanto, negli ultimi mesi, sono stati realizzati all'interno gli interventi che mancavano per far funzionare l'ex Eliseo: dall'approvvigionamento energetico, con l'ormai famosa cabina dell'Enel, fino all'adempimento burocratico della Scia Antincendio. Ieri mattina, non erano passati inosservati i lavori di pulizia realizzati all'ingresso della struttura.

Sempre all'interno, sono stati sistemati i primi arredi e, sugli scaffali, ecco i libri della biblioteca di Camillo Marino.

Dunque, era tutto vero: l'Eliseo riapre. Per comprendere quale sia la portata storica dell'evento, basti pensare che l'edificio è rimasto chiuso, non solo, durante i primi 3 anni dell'amministrazione Festa; ma anche per la durata di tutti i governi cittadini precedenti. Da Priolo a Ciampi, da Foti, alle due gestioni Galasso. L'ultimo ad accendere la luce all'interno dell'ex Gil era stato il compianto Antonio Di Nunno, che vi aveva allestito, su iniziativa dell'allora assessore alle Politiche sociali, Giancarlo Giordano, un'esposizione di libri e fotografie del Laceno d'oro. Giusto 20 anni fa. Poi il vuoto. Ma non solo. Nel 2013 l'incendio doloso che devastò un'intera ala dell'edificio. Quindi la lenta riqualificazione, costata 500.000 euro e completata sotto l'amministrazione Foti. A quel punto, per molti anni, il lento e inesorabile degrado. Danneggiamenti all'ordine del giorno, a colpi di spray, vetri rotti, finestre e porte sfondate. Spazzatura e anarchia. Con brevi interludi estivi in cui Covid permettendo almeno il piazzale esterno veniva sfruttato per le proiezioni cinematografiche o per gli eventi del cartellone ferragostano. L'inaugurazione dell'Eliseo dovrà necessariamente segnare un punto di rottura rispetto all'ultimo, tragico ventennio. La città che a fatica ha riaperto le porte del teatro «Gesualdo» nel pieno del Covid, ora si aspetta un progetto di lungo respiro anche per il l'ex Gil. Il sindaco promette che non sarà un'inaugurazione spot. Ma d'altro canto l'amministrazione non ha ha dalla sua ingenti risorse da investire. Occorrerà, giocoforza, avvalersi dell'esperienza delle associazioni attive sul territorio e del privato. In questo, la giunta dovrà riuscire laddove, finora, è stata carente. Nell'affidamento, cioè, dei suoi contenitori pubblici a soggetti capaci di mantenerli culturalmente vivi ed economicamente sostenibili. Non è poco, ma è vietato steccare. O vedremo ancora una volta il solito film.

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