Sul dimensionamento della rete scolastica provinciale la giunta regionale di Palazzo Santa Lucia approva due accorpamenti tra istituti diversi, ignorando completamente l'istanza della Provincia di Avellino elaborata in seguito ai diversi confronti svolti tra sindacati, amministratori dell'ente e presidi. E così, richiamando i diretti interessati ad una propedeutica integrazione degli organici, nel capoluogo l'Ipsia Amatucci viene inglobato all'Istituto Superiore De Sanctis-D'Agostino, conservando la sede ma attivando un'unica dirigenza, mentre l'Istituto comprensivo Pecorelli di Pago del Vallo di Lauro si unisce al Benedetto Croce di Lauro.
Due operazioni inattese che, come altre dello stesso genere, sembravano essere scongiurate ma, invece, restano subordinate solo all'adeguamento del personale Ata e docente.
A prescindere dalle operazioni promosse, poi, ignorare le risultanze del tavolo permanente costituito tra sindacati di categoria, dirigenti scolastici e struttura di Palazzo Caracciolo, non è plausibile. Se non si tiene neanche in considerazione quanto emerge dalle nostre riunioni, allora cosa ci incontriamo a fare?. A precedere la decisione politica dell'esecutivo De Luca, la scelta tecnica, trapelata alcune settimane fa da parte della Provincia, di trasferire la sezione del Geometra proprio presso l'ala ovest, completamente ristrutturata dell'Ipia Amatucci. Con aule e laboratori moderni, e ingresso diretto da via Marconi, a 200 metri dall'autostazione.
Un passaggio nell'ottica di ottimizzare i plessi delle scuole secondarie di secondo grado. Data la situazione, l'attuale preside dell'Agrario-Geometra, Pietro Caterini, acquisirà anche la dirigenza del Professionale, ruolo peraltro già ricoperto nel recente passato ma con una reggenza a scavalco. Avevamo chiesto di congelare ogni decisione che andasse in questa direzione continua Bonavita anche perché se si guarda solo ai numeri come unico parametro allora bisognerebbe fare un monitoraggio generale e riorganizzare l'intera rete. Anche l'accorpamento nel Vallo di Lauro non va nella direzione da noi auspicata, anche perché su quel territorio la scuola funge da presidio di legalità e va aperta alla società e ai ragazzi il più possibile, senza questo tipo di restrizioni. A Lauro, ad esempio rischia molto l'Istituto superiore Nobile, per questo avevamo proposto un Omnicomprensivo.