La scomparsa di Mimì, ripartono le ricerche

ll 72enne è irreperibile da due anni: l'uomo sparito dopo una lite con la figlia

La scomparsa di Mimì, ripartono le ricerche
di Alessandra Montalbetti
Giovedì 19 Ottobre 2023, 09:42
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Ripartono le ricerche del corpo di Mimì Manzo, il 72enne di Prata Principato Ultra scomparso l'8 gennaio del 2021. Stamattina i carabinieri del comando provinciale di Avellino effettueranno nuove ispezioni, in luoghi mai perlustrati finora, ma sempre vicini alla stazione ferroviaria dismessa di Prata Principato Ultra, dove il muratore in pensione, è stato visto l'ultima volta in vita prima di salire su un'auto.

Dunque i militari dell'Arma continuano ad indagare sulla scomparsa del 72enne di Prata Principato Ultra del quale si sono perse le tracce la sera dell'8 gennaio, dopo un litigio avuto con la figlia Romina (indagata insieme ad una sua amica Loredana Scannelli, all'ex fidanzato di quest'ultima Alfonso Russo e alla madre di Scannelli, Pasqualina Lepore) intorno alle 21.50 all'incrocio tra via Marconi e via Dell'Annunziata. Su quei luoghi torneranno stamattina i militari. A condurli nuovamente in quelle zone alcune intercettazioni ambientali in mano agli inquirenti. Quelle di stamane saranno le ultime ricerche prima di una chiusura delle indagini sulla quale la procura di Avellino, guidata dal procuratore Domenico Airoma sta lavorando da diversi giorni.

Gli inquirenti sono convinti di poter trovare degli elementi utili ai fini investigativi e processuali prima di chiudere le indagini sul caso dopo l'ulteriore proroga delle indagini (concessa dal gip Francesca Spella a fine giugno 2023).

Proroga delle indagini dalla quale sono emerse delle nuove contestazioni per le due amiche, Romina e Loredana. Inizialmente era accusata di sequestro di persona soltanto Romina Manzo, figlia dello scomparso, difesa dall'avvocato Federica Renna. Per lei si è aggiunta la contestazione di favoreggiamento. Mentre Loredana Scannelli, difesa dall'avvocato Rolando Iorio, rispondeva di favoreggiamento, alla quale si è aggiunta la pesante accusa di sequestro di persona. Mentre per entrambe veniva ipotizzato il reato di false dichiarazioni al pubblico ministero, fin dall'inizio della loro iscrizione nel registro degli indagati. Nella vicenda risultano indagati anche l'ex fidanzato e la madre di Loredana Scannelli che hanno ricevuto la proroga delle indagini nel marzo scorso. Nei loro confronti la procura ipotizza i reati di favoreggiamento solo per Pasqualina Lepore (difesa dall'avvocato Rolando Iorio) e false dichiarazioni al pubblico ministero e favoreggiamento per Alfonso Russo (difeso dall'avvocato Palmira Nigro).

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Determinante la testimonianza di un'anziana che la sera dell'8 gennaio del 2021, giorno della scomparsa del 72enne sentì le urla di Loredana Scannelli «cosa avete combinato a Mimì». La donna ascoltata dal pubblico ministero Lorenza Recano, titolare dell'inchiesta aperta dopo la sparizione del 71enne, confermò tutte le circostanze e particolari già riferiti agli inquirenti nell'immediatezza dei fatti. Ieri, in particolare, ha confermato delle urla ascoltate dopo essere rientrata in casa, aggiungendo alcune precisazioni. «Non ho visto in volto la donna, ma sono quasi sicura di aver riconosciuto la voce della ragazza che tra l'altro abita nel mio stesso stabile. Urla che provenivano dall'incrocio dove poco prima avevo visto Mimì camminare a piedi». Un'altra testimone ha attribuito all'indagata Loredana Scannelli alcune affermazioni significative. Quest'ultima ha riferito di aver ascoltato una discussione animata tra Alfonso Russo e Loredana avvenuta nel giugno del 2021, durante la quale la ragazza avrebbe proferito la frase: «hai capito che rischio 30anni di carcere». Discussione avvenuta nei pressi delle palazzine popolari di Prata Principato Ultra e nel corso della quale Alfonso la invitava ad abbassare i toni della voce per evitare che qualcuno ascoltasse i loro discorsi.

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