Iia, il Governo garantisce la ripresa della fabbrica

Vertice al ministero con impresa e sindacati, garantita la ricapitalizzazione

Il presidio degli operai della Iia
Il presidio degli operai della Iia
di Michele De Leo
Giovedì 2 Marzo 2023, 09:38
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Via libera alla ricapitalizzazione della Industria Italiana Autobus, con la «copertura» del governo. Questa, però, rappresenta una condizione necessaria e non sufficiente per il decollo del progetto di polo unico nazionale di produzione degli autobus.

Il confronto sulla vertenza, tenutosi presso il Dicastero delle Imprese e del Made in Italy, finisce per essere la prima tappa di un percorso che dovrà necessariamente prevedere nuovi appuntamenti al fine di provare a definire una vera operazione di rilancio della società e degli stabilimenti di Bologna e valle Ufita. Per questo il tavolo ministeriale dovrà diventare permanente e - già dopo l'assemblea degli azionisti, in programma il prossimo 9 marzo - sarà fondamentale una nuova convocazione per discutere delle prospettive. Gli azionisti confermano al sottosegretario Fausta Bergamotto che verrà deliberato un aumento di capitale pari a 26 milioni di euro, 11 dei quali saranno a carico del socio maggioritario che è Invitalia. È stata proprio la rappresentante di Governo a evidenziare «l'allineamento dei soci per la ricapitalizzazione dell'azienda e il sostegno finanziario necessario per assicurare l'operatività delle sedi produttive di Bologna e della provincia di Avellino».

«Siamo soddisfatti - dichiarano le segreterie di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Ugl metalmeccanici - dell'imminente intervento dei soci, ma pensiamo che la sola ricapitalizzazione non basti per il rilancio della Industria italiana Autobus, giacché occorre un radicale cambiamento nel modo di governare l'impresa.

Diversamente, tra pochi mesi, ci ritroveremo nella medesima drammatica situazione». L'attenzione delle organizzazioni di categoria è massima su questo aspetto. «È urgente dice un profondo e radicale cambiamento della governance, intesa come modo di gestire l'azienda. Dovranno essere, poi, i soci a valutare se l'attuale management è nelle condizioni di raggiungere gli obiettivi prefissati».

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Così come evidenziato da sindacati e lavoratori sul livello territoriale, dunque, l'aumento di capitale rappresenta solo il punto di partenza del percorso di rilancio aziendale. Anche se imprescindibile per dare il via ad una fase di ripresa. Il giorno dopo la definizione dell'aumento di capitale, dunque, sarà fondamentale mettere in campo le azioni necessarie al rilancio del progetto di polo unico nazionale degli autobus, in primis la condivisione di un piano industriale vero e concreto e il superamento delle difficoltà, soprattutto di carattere organizzativo, registrate in questi mesi. Nel corso del vertice ministeriale, intanto, i rappresentanti sindacali ribadiscono al presidente e amministratore delegato Antonio Liguori che sarebbe stato già opportuno un intervento in questo senso, ma il numero uno della Industria Italiana Autobus «ha evidenziato che ogni sforzo è stato orientato al salvataggio economico della società».

Le parti non entrano nel merito del discorso sulle prospettive ma le organizzazioni di categoria sottolineano la necessità di definire un percorso univoco e condiviso, evitando le fughe come potrebbe essere quella sulla terziarizzazione di alcuni reparti che è stata smentita dal presidente Liguori secondo cui sarebbe in fase avanzata solo una rivisitazione del parco fornitori dell'azienda. «È inaccettabile - prosegue la nota di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Ugl metalmeccanici - avere gli ordini ma non poterli evadere, avere i magazzini pieni ma essere a corto di materiali, avere le professionalità ma dare lavoro all'esterno. La Industria italiana Autobus è un'impresa di proprietà prevalentemente pubblica, che insiste in un settore di interesse pubblico e che ha come clienti degli enti pubblici: un suo fallimento equivarrebbe ad una prova di assoluta incapacità». I sindacati confermano che l'attenzione rimane alta: «Senza un cambio di passo radicale proseguiranno le iniziative di mobilitazione».
 

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