Bruciata l'auto di un carabiniere. Si tratta di un atto intimidatorio. Nelle vicinanze è stata trovata una bottiglia contenente benzina. È accaduto la scorsa notte intorno alle 3 a Lioni. Nel mirino è finito un appuntato 40enne che risiede nel paese, in servizio alla Compagnia di Sant'Angelo dei Lombardi. Il grave fatto si è verificato nei pressi dell'abitazione del carabiniere. Da capire se l'azione criminosa sia legata all'attività del militare oppure sia riconducibile a fatti personali. Indaga il Nucleo Investigativo del comando provinciale di Avellino, insieme ai militari della Compagnia di Sant'Angelo dei Lombardi.
Qualcuno, dunque, sarebbe arrivato sul posto cospargendo di liquido infiammabile il veicolo per poi appiccare le fiamme. In pochi secondi il fuoco ha avvolto completamente la Mini Countryman. Dai residenti della zona sono arrivate le segnalazioni alla centrale operativa dei vigili del fuoco.
La Mini era stata parcheggiata nei pressi dell'abitazione del carabiniere. Dunque, si cerca di capire il movente. Da accertare se l'attentato incendiario sia collegato all'attività svolta dal carabiniere oppure sia da addebitare a questioni di carattere personale. In questa fase delle investigazioni non viene scartata alcuna ipotesi. Fortunatamente non ci sono state altre conseguenze sia per le persone sia per altri veicoli e per gli edifici presenti nella zona. Il grave episodio ha destato sconcerto nella comunità di Lioni, dove il militare è molto conosciuto e stimato. Il sindaco Yuri Gioino, attraverso un messaggio sulla sua pagina Facebook, ha voluto far sentire la sua vicinanza e quella della comunità di Lioni al militare preso di mira e a tutta all'Arma dei carabinieri irpini. «La nostra comunità è stata svegliata dalla notizia di un episodio gravissimo, un atto doloso avvenuto nella notte, da condannare senza esitazioni dice il primo cittadino - massima solidarietà all'Arma dei Carabinieri e a tutte le forze dell'ordine che quotidianamente fronteggiano, spesso con uomini e mezzi limitati, situazioni complesse a tutela della sicurezza di tutti i cittadini, anche mettendo a rischio la loro serenità personale e familiare. Sono certo continueranno a svolgere il loro lavoro con fermezza. Ma faccio appello ancora una volta aggiunge il sindaco - agli organi preposti affinché si presti ancora più attenzione ai segnali, sempre più preoccupanti, che arrivano da questo territorio», conclude la fascia tricolore.
L'episodio si aggiunge a un altro analogo avvenuto tre anni fa ai danni di un maresciallo in servizio alla Compagnia di Solofra. Sotto l'auto della moglie del carabiniere venne danneggiata da due grossi petardi. Per quell'episodio finì nei guai un 34enne di Solofra. Negli anni passati lo stesso militare fu bersaglio di azioni intimidatorie legate alla sua attività.