Avellino, lo smog non concede tregua:
subito il primo sforamento

Avellino, lo smog non concede tregua: subito il primo sforamento
di Flavio Coppola
Lunedì 3 Gennaio 2022, 08:32 - Ultimo agg. 21:26
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Il 2022 comincia nel segno dello smog. Il primo gennaio c'è già stato il primo sforamento. Lo si evince dai dati dell'Arpac, che censiscono una media di Pm10 a via Dante pari a 92 microgrammi al metro cubo (il limite è 50), che diventano 97 a via D'Agostino. Numeri prontamente rilanciati da Legambiente in un altro j'accuse all'amministrazione Festa: «Iniziamo con il piede sbagliato - evidenzia il coordinatore cittadino, Antonio Di Gisi - Arriva il primo sforamento, ancora una volta, perché non si attuano politiche che vadano ad abbassare le emissioni. Sapevamo che poteva succedere ed è successo».

Il primo dato ufficiale dell'anno non lascia prefigurare nulla di buono. Del resto, anche il risiko dei servizi immaginato nel lontano 2020, su tutti il trasferimento del terminal bus da Piazza Kennedy, si è dimostrato assolutamente inefficace in questo senso. Ma i primi adempimenti improrogabili per il Comune di Avellino riguarderanno proprio il capolinea sul Piazzale degli Irpini e il mercato a Campo Genova. Aspettando la rivoluzione che verrà, il sindaco Festa si è dimenticato - a fine 2021 - di prorogare o modificare le ordinanze che istituiscono il terminal sullo Stadio e la fiera bisettimanale nell'odiato (dai commercianti) sito di Campo Genova. Non sono previsti, tuttavia, cambiamenti. Anche se le ordinanze rappresentano il necessario, anzi indispensabile, presupposto amministrativo per poter espletare i servizi nelle due aree cittadine, l'amministrazione comunale non ha alcun piano B né per il terminal e per il mercato. Nel primo caso, il sindaco Festa non ha a sua disposizione l'Autostazione di via Pini, la cui conclusione secondo il cronoprogramma dell'Air doveva essere pronta ad agosto è stata resa impossibile dall'interdittiva antimafia che ha colpito l'impresa dell'appalto, Cogepa, e dal successivo quanto infruttuoso tentativo di sblocco esperito dall'azienda presso il Tribunale di Napoli.

Festa non saprebbe dove altro mettere i pullman e dovrà prorogare l'ordinanza. Certo, poteva e doveva farlo prima. Ma, ritardi a parte, non dovrebbe cambiare nulla. Soprattutto, persisterà a danno degli utenti la condizione di assenza di servizi che ha connotato, negli ultimi due anni, un terminal che doveva durare solo pochi mesi e che invece persisterà anche nel 2022. Almeno nella prima metà dell'anno.

 

Ma i rappresentanti dei consumatori si sono fatti sentire più volte e sono ancora sul piede di guerra: «Il danno materiale ai cittadini si è già consumato - dice leader provinciale di Federconsumatori Cgil, Fiorentino Lieto - Abbiamo un terminal che tale non è, perché manca di tutti i servizi necessari. Non c'è la biglietteria, non c'è un riparo in caso di maltempo, né un trasporto urbano che conduca al capolinea. Parliamo di un terminal ma in realtà non esiste nulla del genere, ad Avellino, per la mobilità provinciale e interprovinciale». E poi il mercato. Anche qui, dopo l'estenuante braccio di ferro con i commercianti, l'amministrazione non ha nulla di alternativo a Campo Genova. E dovrà prorogare l'ordinanza. Ma anche i consumatori hanno pagato l'imposizione dell'amministrazione. «Possiamo solo dire che prima c'era un mercato e oggi non c'è più - sentenzia Lieto - Gli avventori si sono dimezzati, i commercianti hanno rinunciato in buona parte. Questa riorganizzazione ha solo distrutto e non riordinato, alcun servizio». Sul mercato, per la verità, la questione è ancor più delicata. Da una parte, perché è ancora in corso l'operazione di caratterizzazione del sito, «potenzialmente contaminato» secondo l'Arpac, i cui risvolti potrebbero far saltare il banco; dall'altra, perché gli ambulanti che avevano ceduto su Campo Genova a maggio scorso, perché stremati dopo un anno e mezzo di battaglie con il sindaco ora valutano una nuova iniziativa legale. Da questo punto di vista, insomma, il 2022 già promette tempesta

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