Massacrato davanti al locale,
Michele sarà operato ai tendini

Massacrato davanti al locale, Michele sarà operato ai tendini
di Vincenzo Castaldo
Martedì 6 Novembre 2018, 11:00
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QUINDICI - Non è in pericolo di vita Michele Carbone, il 18enne di Quindici aggredito e preso a bottigliate lo scorso sabato notte in piazza Giordano Bruno a Nola nel corso di una violenta rissa che ha visto protagonisti tre suoi amici e alcuni ragazzi del posto, con l'intera comitiva proveniente dal Vallo Lauro presa di mira e picchiata dai nolani.

Il giovane, ricoverato al reparto di Chirurgia generale presso il Primo Policlinico di Napoli, ha rimediato contusioni varie agli arti superiori e inferiori, una ferita all'orecchio sinistro e un profondo taglio alla mano destra che ha compromesso i tendini flessori. I medici non si sbilanciano: oggi pomeriggio il ragazzo sarà sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Il giovane rischia di perdere la funzionalità di alcune dita.
 
Antonio Ferrentino, Francesco Cava e Vincenzo Ferrentino, gli amici di Carbone coinvolti nella rissa, hanno invece già fatto rientro a casa dopo essere stati ricoverati all'ospedale civile di Nola per graffi e contusioni varie. Per loro, già ascoltati dagli inquirenti, una settimana di riposo assoluto. Grazie alle descrizioni fornite anche da alcuni testimoni oculari, gli agenti del Commissariato di Polizia di Nola coordinati dal dottore Emilio Basile sono riusciti a identificare e fermare quattro aggressori: due sono fratelli gemelli, classe 2000. Provengono tutti dal Rione Gescal di Nola, hanno svariati precedenti penali e ora dovranno rispondere di aggressione e lesioni gravi.

Non sembrano esserci dubbi su quanto è accaduto sabato scorso: erano passate da poco le 24 davanti al Keeper Bistrot, locale particolarmente frequentato dai giovani di Nola e dei paesi limitrofi, quando è scoppiata una violenta discussione tra i quattro amici di Quindici e alcuni ragazzi di Nola. Questi ultimi hanno chiesto a un'amica dei quindicesi di sedersi al loro tavolo per bere qualcosa insieme. La ragazza ha rifiutato l'invito. Così, uno dei ragazzi di Nola ha cominciato ad importunarla.

I quattro amici di Quindici si sono fatti avanti per difenderla: inevitabilmente, tra uno spintone e un altro e qualche parola di troppo, è scoppiata la lite. I quindicesi sono stati aggrediti per primi e colpiti anche con bottiglie di vetro rotte. Tra il fuggi fuggi generale e le grida di paura in piazza Giordano Bruno qualcuno ha chiamato il 113 segnalando la rissa.

Del gruppo di Quindici chi ha avuto la peggio è stato proprio Michele Carbone, trasportato nel pieno della notte al Primo Policlinico di Napoli per una ferita all'orecchio sinistro e un profondo taglio alla mano destra.

Gli aggressori, presumibilmente sei, si sono dileguati poco prima dell'arrivo dei poliziotti. Grazie alle descrizioni di alcuni testimoni, gli uomini del commissario Basile sono riusciti a trovarne quattro. E ora si cercano i complici.
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