Gli operatori sanitari no vax potrebbero essere reintegrati. In Irpinia, sono una quarantina, tra medici e infermieri, quelli sospesi dall'attività tra la fine dell'anno scorso e l'inizio del 2022 perché non avevano fatto il vaccino contro il Covid-19. Adesso potrebbero tutti tornare in anticipo al lavoro. La scadenza naturale del provvedimento sanzionatorio è quella del 31 dicembre, ma il nuovo governo di centrodestra è pronto ad accorciare i tempi. Dunque, in provincia di Avellino, potrebbero tornare nelle corsie degli ospedali o nei loro studi privati 5 operatori dell'Azienda ospedaliera Moscati, una decina dell'Asl di Avellino (il dato è incerto in assenza di una comunicazione ufficiale da parte dell'ente) e 27 liberi professionisti (tra medici di base e odontoiatri). La corsa allo smantellamento delle regole anti Covid, oltre alla cancellazione dell'obbligo di vaccino per i lavoratori della sanità, prevede anche l'abolizione dell'uso di mascherine negli ospedali e pure un passo indietro sulle multe ai cittadini dai 50 anni in su non vaccinati. L'altro giorno, è stato proprio il neo ministro della Salute, Orazio Schillaci, a dare il via ai cambiamenti.
Come detto, la scadenza della misura che prevede la sospensione per gli operatori sanitari no-vax, introdotta da un decreto legge, è prevista per il 31 dicembre e di certo non sarà prorogata, ma la maggioranza del governo chiede di bloccare immediatamente l'obbligo.
Poi, a marzo di quest'anno, il decreto 24/2022 - «Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza» - ha prorogato fino al 31 dicembre 2022 l'obbligo vaccinale «per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario, che costituisce requisito essenziale per l'esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative dei soggetti obbligati, salvo il caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal proprio medico curante di medicina generale ovvero dal medico vaccinatore». Ma sono anche altre le misure che potrebbero avere vita breve. Tra queste, potrebbero esserci le multe per gli over 50 che non hanno concluso il primo ciclo vaccinale entro il 15 giugno: l'intenzione è di sospenderle o addirittura cancellarle (probabilmente con una norma nel decreto Aiuti). Per ora stanno arrivando gli avvisi, circa 10mila in provincia di Avellino, per permettere alle persone di chiarire la loro posizione e non le multe vere e proprie. Da fine novembre si sarebbe dovuto iniziare a spedire le sanzioni da 100 euro: il condizionale, a questo punto, è necessario.