Mercato di piazzale degli Irpini,
gli ambulanti denunciano il Comune

Mercato di piazzale degli Irpini, gli ambulanti denunciano il Comune
di Flavio Coppola
Domenica 24 Maggio 2020, 12:30
3 Minuti di Lettura
Nel primo sabato senza lockdown, ad Avellino non c'è il mercato, ma un nuovo e dirompente esposto in Procura.

Sedici pagine indirizzate pure alla Corte dei Conti, al Comune e ai suoi organi politici, all'Asl, all'Arpac, ai carabinieri Nas e Forestali, ai Ministri dell'Interno, dell'Ambiente, della Salute e del Lavoro, alla Regione e alla Prefettura, che segnano definitivamente il passaggio della battaglia dalla dimensione giuridica in sede amministrativa a quella penale ed erariale. L'oggetto dell'esposto, messo nero su bianco dal legale degli ambulanti del mercato, Ciro Aquino, è già di per sé molto chiaro: «Atto di denuncia ai sensi dell'articolo 304 del Testo unico ambientale (che prefigura una minaccia imminente ndr) per gravi fatti di matrice ambientale, sociale e sanitaria, inerenti lo svolgimento del mercato bisettimanale di Avellino». La sostanza è in una serie di richieste ufficiali e perentorie a tutti gli enti a cui la denuncia viene rivolta. A Procura, Ministeri, forze dell'Ordine e Prefettura, Aquino chiede di «adottare tutte le misure di legge, ma anche di «attentamente vigilare sui comportamenti di politici, tecnici, amministratori e funzionari del Comune di Avellino e dell'Asl, nella vicenda, e perseguire nei modi opportuni coloro che verranno riconosciuti responsabili delle violazioni di legge». Al Comune di Avellino, invece, si intima di «individuare ad horas un'area idonea allo svolgimento del mercato bisettimanale o ripristinare l'attività mercatale in Piazzale degli Irpini, anche mediante la rotazione turnaria con lo stallo degli autobus, previa acquisizione del parere dell'Asl». Altrimenti, ora è scritto nero su bianco, «sarà dato ulteriore impulso agli atti processuali e sostanziali volti al risarcimento di tutti i danni subiti dai commercianti e alla punizione penale e contabile dei colpevoli».

LEGGI ANCHE Ariano Irpino, positivo ​ il 5% della popolazione

Ma ce n'è anche per Asl e Arpac. L'Azienda sanitaria locale dovrà «revocare il nulla osta sanitario incredibilmente concesso al Comune per l'area di Campo Genova il 15 marzo scorso». Per contro, dovrebbe concederlo «per lo svolgimento delle attività mercatali nel Piazzale degli Irpini, essendoci tutti i presupposti di legge ed essendo stata, l'area in questione, deputata a questo fine per oltre 30 anni». Nel mezzo, la minuziosa ricostruzione degli ultimi mesi di battaglia, da gennaio alla sentenza del Tar di Salerno dello scorso 21 maggio. Aquino parla apertamente di «attentato alla salute pubblica». Il casus belli è ovviamente lo spostamento del mercato a Campo Genova. Ricorda che «lì sono state stoccate 690 ecoballe dell'emergenza rifiuti», ma anche che «nell'area sono pacificamente ospitati tubi fluorescenti contenenti mercurio, batterie e accumulatori in piombo, rifiuti da apparecchi elettrici, pneumatici, cartucce da toner, rifiuti da demolizioni e oli». «E il Comune non ha adottato il propedeutico piano di ripristino ambientale». Il 27 febbraio, il Tar «aveva ordinato al Comune di individuare un'area diversa, ma l'ente non ha ottemperato al decreto, privando, a distanza di 5 mesi, 300 ambulanti e le rispettive famiglie del reddito». Lo scorso 2 maggio, «anziché adottare le linee guida per la ripresa delle attività mercatali, ha rappresentato l'impossibilità di tornare al Piazzale degli irpini». Poi l'amministrazione ha fatto operare rilievi a Campo Genova da un laboratorio privato. E' emersa la presenza di alte concentrazioni di berillio, «che può provocare tumori maligni», stagno e vanadio. «Ma il Comune, nonostante l'agghiacciante notizia, ha richiamato le conclusioni dello studio privato, per cui si tratta di un valore di fondo dell'intera area avellinese». Quindi un affondo all'Asl sull'area dello Stadio: «È davvero incredibile che abbia rilasciato il suo parere di idoneità per Campo Genova, una discarica di rifiuti per la quale non risulta avvenuta la bonifica ambientale». Ed ancora: «Asl e Comune, per legge, avrebbero dovuto attivarsi entro 24 ore. Gli atti della massima autorità sanitaria locale, sono spaventosi». «Altrettanto incredibile - chiosa Aquino - è che il parere dell'Asl non consti nel piazzale degli Irpini, dove il mercato si è svolto per 30 anni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA