Mercato «congelato», gli ambulanti
chiedono 3 milioni di risarcimento

Mercato «congelato», gli ambulanti chiedono 3 milioni di risarcimento
di Antonello Plati
Giovedì 6 Febbraio 2020, 09:48
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Un risarcimento milionario per la sospensione del mercato. È quello che chiederanno al Comune di Avellino i venditori ambulanti che stimano in 3 milioni di euro complessivi il danno economico per le dieci giornate di lavoro saltate a causa dell'ordinanza emessa del sindaco Gianluca Festa il 4 gennaio scorso. Un provvedimento, quest'ultimo, con il quale è stato disposto lo stop al mercato bisettimanale nel piazzale antistante allo stadio Partenio - per fare spazio al terminal dei bus, in attesa dello spostamento a Campo Genova, la nuova area individuata dall'amministrazione ma non ancora pronta a ospitare le bancarelle.

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A sostenere la richiesta di risarcimento è l'Associazione nazionale ambulanti (Ana) con il segretario nazionale Marrigo Rosato che annuncia pure di aver depositato un ricorso al Tar di Salerno contro il provvedimento dell'amministrazione comunale (un altro è stato già presentato da Confesercenti e sarà discusso nel merito mercoledì prossimo). «Stando ai registri dei corrispettivi spiega Rosato ogni giornata di lavoro vale 500 euro, essendo 10 quelle non effettuate dai circa 600 ambulanti, il danno economico si aggira attorno ai 3 milioni di euro: è questa la cifra per il ristoro che chiederemo non solo al Comune di Avellino ma anche al Ministero dell'Interno in quanto autorità competente e superiore alla quale, probabilmente, il Comune di Avellino dovrà poi spiegare tutto quello che è accaduto». E gli ambulanti prima della pronuncia dei giudici non hanno nessuna intenzione di partecipare al mercato a Campo Genova che dovrebbe essere pronto, come annunciato dal sindaco Festa, martedì prossimo: «La sede naturale è quella di Piazzale degli Irpini», sottolinea il segretario nazionale Ana. «È quella un'area-mercato istituita con regolamento comunale approvato dall'assise nel 2012. Inoltre, per quanto ci risulta, Campo Genova non è idonea, sia perché la previsione urbanistica è un'altra sia perché non soddisfa la capienza. Insomma, gli stalli non sono sufficienti a ospitare tutti gli ambulanti in possesso di regolare licenza».

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Circostanza che confermerebbe l'intenzione del sindaco di sfoltirne il numero dando la concessione solo a chi è in regola con i pagamenti dei tributi: «Anche chi era moroso rispetto alla Tari e alla Tosap spiega ancora Rosato ha chiesto e ottenuto una rateizzazione dei pagamenti per mettersi in regola. Detto questo il sindaco Festa non è in condizione di revocare alcuna concessione in quanto dal 26 marzo 2019, ovvero da quando il Comune di Avellino ha recepito il nuovo regolamento per l'occupazione di suolo pubblico, non sono state rilasciate concessioni a nessuno. In questo momento coloro che operano nel mercato bisettimanale, o meglio che vorrebbero operare, non possono essere considerati abusivi perché dotati di apposite licenze, queste sì, rilasciate dal primo cittadino».

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Dunque, s'annuncia una battaglia a colpi di carte bollate: «Non arretreremo di un passo e siamo pronti a sostenere le nostri ragioni anche al Consiglio di Stato: la decisione dell'amministrazione comunale di sospendere il mercato è grave e scellerata nei confronti di un'intera categoria che è stata colpevolizzata ingiustamente per il mancato pagamento dei tributi. Circostanza che ha compromesso 600 ambulanti». Quindi nel merito del ricorso, Rosato sostiene: «Sono due le ordinanze che contestiamo». La prima è quella del 3 gennaio scorso con la quale è stata disposta temporaneamente e comunque fino al 31 dicembre prossimo la fermata e lo stazionamento dei bus in Piazzale degli irpini; l'altra, quella del giorno successivo, che sospende il mercato per comprovate esigenze di pubblico interesse, sicurezza e sanità pubblica. «Entrambe non sono state condivise con il consiglio comunale e sono motivate dall'intenzione di contrastare l'inquinamento atmosferico: eppure questo non è un problema nuovo per la città».

 

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