Montemarano sotto choc, si è tolto la vita l'imprenditore 38enne Giuseppe Porfido

Si toglie la vita come suo padre Franco dieci anni fa

Montemarano sotto choc, si è tolto la vita l'imprenditore 38enne Giuseppe Porfido
Montemarano sotto choc, si è tolto la vita l'imprenditore 38enne Giuseppe Porfido
di Paola De Stasio
Domenica 21 Gennaio 2024, 11:50
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Come il suo amato padre. Quasi dieci anni dopo. Giuseppe Porfido si è tolto la vita, si è impiccato nel capannone dell'impianto di calcestruzzi, in linea d'aria a pochi metri dal cimitero di Montemarano dove, in un'alba cupa del marzo 2014, il papà Franco parcheggiò l'auto e si sparò un colpo di pistola alla testa. La depressione, quel male tanto oscuro quanto subdolo, lo spinse al gesto estremo. Giuseppe fu tra i primi ad accorrere sul posto, e dei 3 figli è stato il suo erede nel solco di una consolidata tradizione imprenditoriale di famiglia. La moglie sabato sera non vedendolo rientrare ha allarmato parenti ed amici.

Lo hanno trovato intorno alle 22 privo di vita, nel luogo in cui era cresciuto all'ombra del padre tra polvere, cemento, betoniere e dove 10 anni fa era diventato adulto assumendosi con grande impegno e capacità imprenditoriali le responsabilità legate all'attività.

Uno choc indescrivibile, una tristezza infinita ha colto le comunità di Montemarano e di Castelvetere, dove abitava, appena si è diffusa la notizia della tragedia. L'atmosfera ovattata delle neve caduta dalle ore del mattino ha reso ancor struggente il ricordo del giovane. Giuseppe, 38 anni da pochi giorni, era un imprenditore apprezzato, un padre felice di due bambine. Non aveva problemi legati all'attività, sempre solida e redditizia. Perché una persona che all'apparenza ha tutto decide di dare l' addio alla vita? Resta un mistero insondabile. Una bella famiglia, il lavoro che amava, e che aveva imparato sin da bambino seguendo il padre nell'impianto, l'approccio umile e sensibile con tutti.

Una vita agiata, i viaggi, le amicizie, il carattere socievole, la simpatia.

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Sui social lo ricordano commosso gli amici di sempre di Montemarano, Castelvetere, Volturara, Montella, Atripalda, Chiusano, Cassano, ne esaltano lo spessore umano ed imprenditoriale. Lo ha voluto ricordare con una foto sorridente sul suo profilo Facebook anche il sindaco di Montella e presidente della Provincia, Rino Buonopane: «Una delle belle giornate trascorse insieme. Ciao Giuseppe, amico sensibile e generoso». Luigi Ricciardelli scrive: «Ciao Peppo amico mio, intanto Montemarano sarà più povera e triste senza la tua energia». Perché? È l'interrogativo senza risposta che risuona sulla bocca di tutti. Quel tarlo invisibile e devastante che chiamano "mal di vivere" ha scavato nel labirinto della mente di Giuseppe, nel suo animo sensibile, ma non traspariva mai. Lo tormentava dentro. In un post sul suo profilo Facebook di alcuni anni fa una frase tratta da un libro che ora, con il senno di poi, fa venire i brividi «Ricominciare da capo non è una follia. La vera follia è abbandonarsi alla depressione e far finta di essere felici». Questa mattina nella cattedrale di Montemarano alle ore 11 l'ultimo, struggente saluto a Giuseppe.

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