Morto d'infarto a 34 anni, autopsia dopo il funerale

ll giovane è deceduto improvvisamente all'uscita dalla chiesa

Morto d'infarto a 34 anni, autopsia dopo il funerale
di Barbara Ciarcia
Lunedì 4 Settembre 2023, 09:24 - Ultimo agg. 5 Settembre, 09:20
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Dopo le esequie la salma di Michele Catino, trentaquattrenne di Luogosano, padre di due bambini, è stata trasferita all'obitorio dell'ospedale San Pio di Benevento anziché al cimitero.

La famiglia del giovane deceduto improvvisamente all'uscita dalla chiesa si è recata nella caserma dei carabinieri di Sant'Angelo all'Esca per sporgere denuncia contro i sanitari della clinica Mediterranea di Napoli dove il congiunto era stato ricoverato e operato d'urgenza, qualche giorno addietro, per un infarto. Dimesso, e ritornato dunque a casa, Michele ha avuto un altro malore, stavolta fatale.

I familiari dell'operaio, in passato emigrato per lavoro in Belgio, sconvolti dall'epilogo infausto seguito a quell'intervento cardiologico di routine hanno ipotizzato un collegamento tra il decesso e l'operazione effettuata presso la struttura sanitaria partenopea appena pochi giorni fa.

E per questo hanno optato per la denuncia. La salma di Michele Catino è stata posta sotto sequestro dalla Procura della Repubblica del capoluogo sannita che ha aperto un fascicolo. Nelle prossime ore sarà effettuato l'esame autoptico proprio per fare ulteriore chiarezza su un'eventuale correlazione tra l'intervento al cuore e il decesso del trentaquattrenne di Luogosano.

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L'intera comunità del piccolo borgo del Medio Calore è ancora sotto choc per la prematura dipartita del giovane papà, un omone sempre allegro e gioviale. Tutti in paese avevano saputo del ricovero d'urgenza di Michele soltanto qualche giorno addietro. L'operaio sembrava si fosse ripreso abbastanza bene dopo quell'intervento routinario: nulla insomma faceva presagire una simile disgrazia.
«È inaccettabile - dice un amico di infanzia di Michele. La morte è sempre un evento drammatico e sconvolgente, ma così, e a questa età poi, fa assai male. Michele non meritava questa sorte».
 

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