Museo della Civiltà Normanna, in estate aperto di domenica

L'ex parlamentare Ortensio Zecchino: «Diffondiamo cultura, la struttura è all'avanguardia dal punto di vista tecnologico»

Il museo
Il museo
di Vincenzo Grasso
Giovedì 6 Luglio 2023, 09:21
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Sarà aperto anche di domenica, il Museo della Civiltà Normanna con l'annesso Museo e Centro Studi Internazionale delle armi in asta Mario Troso, allestito presso il restaurato palazzo settecentesco Bevere Gambacorta. Dopo l'inaugurazione di sabato scorso, avvenuta alla presenza del Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, arriva questa prima novità.

Che riguarda, appunto, gli orari di apertura di questa struttura culturale, di proprietà del Centro Europeo di Studi Normanni, che è intenzionata a svolgere un ruolo significativo nell'ambito della diffusione della storia medioevale e in particolare dell'epopea normanna.

Si potrà visitare anche di domenica. Con guida.

In pratica dal mercoledì alla domenica dalle 11 alle 13 e dalle 16.30 alle 20.30 fino a settembre. Dopo l'estate si darà corso, invece, ad un ambizioso programma di iniziative culturali, partendo dalla presentazione dell'ultima ricerca storica di Ortensio Zecchino, La Costituzione di Ruggero II. Ariano (1140), pubblicata da Rubbettino, che sarà commentata dal prestigioso studioso americano Kenneth Pennington.

«Questo museo - spiega il presidente del Cesn, Ortensio Zecchino - che in precedenza era sistemato presso il castello normanno, dispone non solo di maggiori spazi rispetto a prima, ma anche di nuovi reperti e soprattutto dell'introduzione di tecnologia che contribuisce ad elevarlo a museo interattivo e multimediale».

La prima sala del museo, infatti, è dedicata alla quadrisfera, una suggestiva installazione multimediale che offre una fantasmagorica rappresentazione della storia del regno normanno-svevo, intrecciando la grande storia con le vicende della contea di Ariano, primo insediamento normanno nel Sud Italia. Seguono tre sale dedicate, rispettivamente, una a proiezioni di documentari e filmati, una a Ruggero II e una a Federico II. La vera missione del museo, per Zecchino, insomma, è quella di non far mai dimenticare la storia.

«La storia nostra del Mezzogiorno - riprende Zecchino - ha avuto nel tempo normanno una grande epopea; in questa epopea, che avuto il suo massimo splendore in Sicilia, anche Ariano ha avuto un suo peso rilevante, non soltanto perché è stata la prima contea, ma anche per una serie di altre ragioni. Qui Ruggero II è venuto a promulgare la grande Costituzione del Regno, considerata uno dei primi esempi in Europa di legge scritta a valenza generale, dopo secoli di dominio del diritto consuetudinario».

Con essa fu affermata la maiestas regia, come fonte esclusiva d'ogni altro potere: «E fu imposto un unico regime giuridico, che non pretese tuttavia di annullare le normative particolaristiche proprie delle tante popolazioni del regno, diverse per etnia, religione e lingua».

Il museo è dunque uno degli strumenti più idonei per la diffusione della cultura storica: «Proprio nel momento in cui la storia non gode di buona salute. Noto che nelle pagelle dei miei nipoti è scomparsa la dizione di materia "storia"; appare invece la dizione "geostoria" che è uno svilimento di una disciplina cardine della cultura. Noi proviamo a diffondere cultura, disponiamo di una sede idonea, dignitosa e non mancheremo di portare avanti progetti ambiziosi. Il museo allestito qui, ovviamente, è concepito in maniera moderna e più rispondente alle richieste dei visitatori. Non solo reperti autentici, ma anche strumenti tecnologici e multimediali che aiutano il visitatore a comprendere meglio quanto accaduto».

Ma c'è di più. Per il direttore della struttura, Giuseppe Muollo, il nuovo allestimento ha visto come protagonisti diversi giovani e professionisti arianesi. Per la parte tecnica della Quadrisfera, Roberto Flammia, Antonio Pannese, Massimiliano Della Paolera e Gianluca Tucci; per la regia Antonella Morena e per i testi Ortensio Zecchino. «Il museo - ribadisce Muollo - è un tempio sacro del sapere. Il nostro intento rimane quello di aprire a tutti la struttura, partendo dalle scuole. Sono già tante le richieste di visite».

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