Palazzo Trevisani, restauro con 5 milioni e il sisma bonus

Il monumentale edificio settecentesco sarà recuperato, previsti 2 anni di lavori

Palazzo Trevisani
Palazzo Trevisani
di Rossella Fierro
Giovedì 5 Ottobre 2023, 08:56
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Un giardino interno, locali commerciali, ambienti residenziali. Entro il 2025 Palazzo Trevisani tornerà al suo antico splendore di edificio di ispirazione vanvitelliana. Questa volta l'intervento di restauro del buco nero per eccellenza di Corso Vittorio Emanuele diventa realtà. Dopo numerose riunioni i quindici proprietari di quel che resta dello storico palazzo settecentesco hanno trovato un accordo.
Il buco nero del Corso potrebbe far rivivere uno splendido pezzo del passato cittadino.
Hanno deciso, in sostanza, di non perdere l'occasione di sfruttare il sisma bonus per restaurare, con una spesa che sfiora i cinque milioni di euro, il palazzo su cui pende anche un'ordinanza comunale che richiedeva non solo la messa in sicurezza dell'immobile, operazione già effettuata con l'allestimento di un nuovo sistema di tubolari, ma anche il riavvio del cantiere.

I lavori veri e propri inizieranno a metà ottobre ma già ieri mattina alcuni operai erano alle prese con la pulizia degli spazi della corte interna e del giardino.
Qui, negli anni, è cresciuta folta la vegetazione che poi, piano piano, ha interessato anche la parte strutturale arrampicandosi e coprendo quel che resta delle mura in tufo di appartamenti e negozi, su cui si affacciano ampie finestre fatiscenti.

Uno scenario apocalittico. Il palazzo, gravemente danneggiato dai bombardamenti degli alleati nel '43, fu dichiarato inagibile dalla fine degli anni '60.

All'interno, a testimonianza dell'abbandono ultradecennale, anche la vecchia insegna di uno studio dentistico con tanto di numero di telefono ancora privo di prefisso.
A raccordare Comune e proprietari è stato Carmine Ciccarone, avvocato che da oltre un anno e mezzo svolge il ruolo di amministratore del super condominio.

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È lui a spiegare tempi e modalità di realizzazione di uno degli interventi più attesi dalla città: «una volta preparata e ripulita l'area di cantiere, potrà iniziare il restauro in piena sicurezza. Abbiamo già sottoscritto il contratto di appalto. Entro metà mese inizieranno i lavori ed entro la fine dell'anno ci sarà lo sforzo massimo per dare un primo importante impulso al cantiere che proseguirà poi nel 2024 e nel 2025, usufruendo dei benefici fiscali previsti per le zone sismiche. Il mio compito è stato quello di rappresentare ai condomini l'esigenza di non perdere un'opportunità irripetibile, quindi, di superare anche questioni passate legate ad alcuni contenziosi. Si è riusciti per fortuna a guardare avanti e fare sintesi, deliberando l'approvazione del progetto di restauro. "Bono Ingegneria", che è il nostro partener tecnico, si occuperà dell'intervento e di tutte le attività collegate alla fruizione dei benefici fiscali».

Il fabbricato sarà restaurato pietra per pietra, seguendo le indicazioni della Soprintendenza che sarà certamente vigile sulle operazioni considerando la valenza storica di Palazzo Trevisani, simbolo dell'architettura vanvitelliana e ultimo edificio storico rimasto in piedi nel salotto buono della città.
L'auspicio è che anche i ruderi adiacenti, palazzetto Tecce e l'area di sedime che collega la strada principale con vicolo Giardinetto, possano seguire l'esempio in modo da liberare definitivamente Corso Vittorio Emanuele dai buchi neri.

Il progetto, redatto già nel 2012, prevede un restauro conservativo, oltre che interventi di efficientamento energetico, che restituirà il palazzo non solo al suo antico splendore ma anche alle sue vecchie funzioni. Spiega ancora Ciccarone: «La destinazione d'uso del fabbricato è scritta nero su bianco nella pianificazione approvata».
Spiega il consulente: «C'è uno splendido piano terra che affaccia su Corso Vittorio Emanuele con due locali molto ampi, poi la corte interna che conduce al giardino dove ci sono i locali destinati ad attività commerciali, e poi ancora unità residenziali con altezze interne di cinque metri. Appartamenti unici perché non ci sono altri palazzi con un interpiano così alto. Anche lo stesso giardino, che sarà chiaramente ripiantumato, rappresenterà un unicum per la città».
 

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