Troppi parchi eolici, dalla Regione Campania l'impegno: più ristori per i territori

Bonavitacola si esprime sul futuro dell'area

L'incontro
L'incontro
di Giulio D'Andrea
Lunedì 13 Novembre 2023, 08:31
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Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto sul fronte eolico. Si lavorerà anche in Regione perché le comunità ottengano ristori adeguati, questa la notizia migliore per gli amministratori dell'Alta Irpinia che chiedevano uno stop alle torri del vento.

Ma la Regione al momento non può decidere di mettere un freno alle autorizzazioni, dunque i progetti delle compagnie dichiarati ammissibili continueranno a camminare.

È emerso questo dall'incontro a Calitri tra i sindaci dell'area pilota e il vicegovernatore Fulvio Bonavitacola nell'assemblea di sabato scorso. E il numero due di Palazzo Santa Lucia, dopo aver ascoltato a lungo le fasce tricolore, è andato dritto al punto senza troppi giri di parole.
«La materia dell'ambiente e in particolare delle energie alternative e rinnovabili è materia di competenza dello Stato. In Regione non abbiamo tanti poteri, magari possiamo intervenire per far rispettare le distanze ma non abbiamo l'autorità di decidere sull'opportunità o meno di un nuovo parco eolico».
Certo, soltanto pochi anni fa la stessa Regione intervenne dichiarando la zona area satura.

«Si può dire che ci inventammo questa definizione per provare a dare dei limiti su una materia che ci era stata sottratta. E del resto si stava condizionando la pianificazione di un territorio e si stava assistendo ad un impatto ambientale notevole argomenta il vice di De Luca -. Ma dopo quel provvedimento si scatenò il putiferio con una serie di ricorsi a Tar e Consiglio di Stato da parte delle compagnie del vento sui quali avemmo ragione solo parzialmente».
Ed inoltre, questo non lo ha detto Bonavitacola ma è opportuno ricordarlo, si viveva una stagione terribile fatta di intimidazioni, attentati legati all'economia su cui l'azione delle Procure di Avellino e Foggia portò pure ad inchieste ed arresti.

In ogni caso Bonavitacola non chiude le porte ai sindaci sull'argomento.
«Sulla base di una documentazione puntuale si può pensare a un fondo da destinare ai Comuni per l'energia prodotta sui loro territori, anche per evitare continui ricorsi amministrativi. Certamente è il caso di porre l'intera questione su basi più solide ed è quello che abbiamo intenzione di fare in particolare su ristori e compensazioni».

L'opportunità offerta da Bonavitacola viene accolta di buon grado dai presenti.
Di sicuro non sarà una battaglia che si potrà chiudere in pochi giorni, questo è chiaro, perché ci sarà bisogno di un gruppo di lavoro che inizi da ora ad operare sul tema tra l'Irpinia e gli uffici regionali.

Ma le fasce tricolore sono intenzionate a percorrere la strada. Michele Di Maio, sindaco di Calitri, si dice più che pronto a cominciare. «Sono almeno 113 le nuove torri eoliche previste da progetti in itinere, per una potenza complessiva di 651 megawatt, nelle zone dell'Alta Irpinia e della Baronia.

Di fronte a questo non possiamo restare fermi perché si sta modificando l'assetto stesso del territorio. Abbiamo fatto una ricognizione precisa del problema dice e proveremo a ottenere tutto ciò che possiamo».

Va inoltre sottolineato lo sfogo del primo cittadino di Monteverde, Antonio Vella. «La cosa che più fa male è che l'intero settore dell'eolico, che dà energia ben al di fuori dei confini provinciali, non abbia prodotto un solo posto di lavoro stabile in Irpinia».

Nel corso dell'assemblea c'è stato spazio anche per acqua e rifiuti, naturalmente questi nodi verranno affrontati ai tavoli ad hoc.
Ma sempre Bonavitacola ha esortato gli amministratori a fare di più sui progetti legati allo sviluppo. Presentando idee, partecipando a bandi.
E in effetti anche questa sarebbe una battaglia, seppur indiretta, contro il proliferare delle richieste per le energie rinnovabili.
 

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