Piscina, duello in corte d'appello tra i Cesaro e Piazza del Popolo

L'istanza di appello formulata dalla società, contro cui oggi l'amministrazione Festa si costituisce

La struttura
La struttura
Mercoledì 8 Febbraio 2023, 08:42 - Ultimo agg. 08:49
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La piscina comunale di via De Gasperi naviga ancora in acque burrascose. Il Comune di Avellino si costituisce in giudizio contro l'appello presentato dalla società che ha gestito il centro natatorio fino al 2020, data in cui i cancelli della struttura si sono chiusi per non riaprire più.

È questa l'ennesima pagina della lunga querelle giudiziaria avviata con la Polisportiva Avellino. L'ultimo capitolo del braccio di ferro giudiziario riguarda il ricorso che la società ha presentato contro la sentenza con cui il Tribunale di Avellino aveva dichiarato incompetente il giudice ordinario al quale la Polisportiva si era rivolta per ottenere un risarcimento di oltre 7 milioni di euro dal Comune. Questa la cifra che, secondo la Polisportiva, Palazzo di Città dovrebbe corrisponderle come indennità per il valore dell'immobile al 29 ottobre 2020, data in cui l'ente è rientrato anticipatamente in possesso del suo bene, conseguendo così una grande utilità legata all'elevata redditività della struttura. L'istanza di appello formulata dalla società, e contro cui oggi l'amministrazione Festa si costituisce affidandosi all'avvocato Marcello Fortunato del Foro di Salerno, riguarda la riformulazione integrale della sentenza con cui il Tribunale di Avellino dichiarava il difetto di giurisdizione del giudice ordinario adito confermando, invece, la competenza del giudice amministrativo, disponendo la riassunzione della causa innanzi a quest'ultimo.

La Polisportiva chiede alla Corte di Appello di Napoli di disporre ulteriori consulenze tecniche d'ufficio per calcolare l'indennizzo dovuto per l'utilità conseguita dall'ente per effetto del recesso anticipato dal contratto, in rapporto al valore del compendio immobiliare, del compendio mobiliare, degli investimenti, di avviamento, del know how della struttura e di ogni altro elemento utile.

Una lunga battaglia giudiziaria, dunque, destinata a durare ancora per molto mentre la struttura di via De Gasperi, che doveva completare il polo sportivo del capoluogo insieme a Stadio e Palazzetto, giace nel totale abbandono. La storia recente del centro natatorio è costellata di ostacoli. A partire dall'interdittiva antimafia da cui nel 2018 fu raggiunto il gruppo Cesaro, di cui faceva parte la Polisportiva Avellino, poi decaduta nel 2021. Nel frattempo a mettere a bando la struttura, provando così ad evitarne la chiusura, era stato il commissario prefettizio Giuseppe Priolo, ma quel tentativo andò a vuoto.

A febbraio scorso poi il via libera all'unanimità da parte del consiglio comunale al rientro in possesso del bene con l'obiettivo di darlo in gestione attraverso la pubblicazione di un nuovo bando in project financing. Ad un anno esatto dalla decisione dell'assise, la nuova procedura per l'affidamento non è stata pubblicata, nonostante a luglio scorso Piazza del Popolo avesse avuto ragione davanti al Tribunale amministrativo regionale che aveva rigettato il ricorso della Polisportiva Avellino contro la risoluzione anticipata del contratto. Una notizia che lo stesso sindaco aveva commentato come positiva proprio in vista della pubblicazione del project financing. Intanto però sulle spalle del Comune, e dunque dei cittadini, è ricaduto il peso del debito maturato con il Credito sportivo, pari a 2,9 milioni, che Piazza del Popolo ha versato per rientrare in possesso dei suoli su cui far rinascere la nuova piscina comunale. Non si sa quando né quanto un'eventuale condanna al pagamento delle somme chieste a titolo di indennizzo dalla Polisportiva possa pesare sul futuro della struttura.
ro. fi.
 

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