Il salumiere nel mirino del racket:
«Non ho paura, ma tanta rabbia»

Il salumiere nel mirino del racket: «Non ho paura, ma tanta rabbia»
di Alfonso Parziale
Sabato 28 Dicembre 2019, 08:00 - Ultimo agg. 11:31
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«Debbo ringraziare una coppia di giovani, che a quell'ora stava in piazza. Alla vista delle fiamme i due si sono fermati e hanno subito allertato le forze dell'ordine. Così abbiamo evitato il peggio. Se non ci fossero stati loro il negozio sarebbe andato distrutto dal rogo. Per fortuna invece il fuoco si è fermato all'esterno, limitando i danni alla vetrata e all'insegna. Se le fiamme si fossero propagate all'interno sarebbe stato un disastro».

Non ha paura ma «ho tanta rabbia dentro» Enzo De Lorenzo, il titolare de «La Formaggeria» di Atripalda presa di mira da due malviventi venerdì notte, a distanza di dieci giorni dal raid incendiario ai danni di «Fior di bontà», l'altra attività commerciale ubicata sempre lungo il fiume Sabato a poche centinaia di metri.

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«Lavoriamo dalla mattina alla sera - racconta Enzo -, anche di domenica per portare avanti la famiglia. La rivendita è aperta dal 1998 con un negozio di formaggi e salumi è mai prima era capitato nulla di così grave. Secondo me si è trattato dell'azione di balordi». Il titolare, che insieme ai suoi familiari è stato sentito più volte dai Carabinieri della locale stazione, racconta le immagini riprese dal sistema di videosorveglianza di cui è dotata l'attività commerciale: «Dalle telecamere si vede l'azione che è stata eseguita. Non me l'aspettavo. Siamo stati dalle due di notte con i carabinieri e i vigili del fuoco che sono intervenuti per spegnere le fiamme». Si tratta del secondo attentato incendiario nella cittadina del Sabato in dieci giorni, che ha colpito entrambe le volte formaggerie impegnate da anni nella vendita di prodotti tipici e di qualità, ubicate lungo la sponda destra del fiume che attraversa e separa la città, a poche centinaia di metri di distanza l'una dall'altra.

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La prima, «Fior di Bontà», sorge in via Fiume, ora è toccato all'altra formaggeria su via Gramsci. Un episodio che fa crescere la paura tra i commercianti: «Lo stesso episodio è accaduto a pochi metri di distanza all'altra rivendita, quella di Luca, che ci lascia esterrefatti. Noi apriamo dalle 7.30 di mattina fino alle 20 per poter vivere. Queste cose qua ad Atripalda non erano mai capitate prima. Sono cresciuto in questa città. Da cinquant'anni è la prima volta che vedo succedere ciò in questo periodo».

Una tecnica, questa dei malviventi, che appare sempre la stessa. Il titolare ci scherza su, volendo così quasi allontanare per un attimo i brutti pensieri che si addensano dalle prime ore del giorno: «neanche a farlo apposta sempre le stesse attività. Forse a questi non piacciono i formaggi, saranno allergici al latte. Comunque speriamo che non si ripeta più con tutto il cuore e che le Forze dell'ordine si diano una mossa nel fare qualcosa. Chiediamo un più vigilanza». Non ha paura il signor Vincenzo «ma ho rabbia dentro e comprensibile amarezza che cerco di trattenere».

Non è servito a proteggerlo il bicorno rosso che ha sul balcone di vendita dei prodotti: «Non possiamo fare nulla conclude sconfortato mica ci possiamo mettere di turno noi commercianti nei negozi per difenderli.

Non possiamo di certo dormire la sera qui. Per fortuna più o meno noi commercianti abbiamo installato le telecamere a protezione dei negozi. Speriamo che dalle immagini le Forze dell'ordine riescano a risalire a questi balordi».

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