Raid in piazza Libertà caccia aperta alla talpa e ai due rapinatori

L'imprenditore vittima dell'agguato stava recandosi in banca a depositare migliaia di euro

Piazza Libertà
Piazza Libertà
di Katiuscia Guarino
Domenica 3 Dicembre 2023, 10:28
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È caccia aperta alla talpa che potrebbe aver dato il via al raid dell'altro ieri mattina in piazza Libertà ai danni di un imprenditore. L'uomo si stava infatti recando in banca per depositare alcune decine di migliaia di euro. Non si cercano, quindi, soltanto i due malviventi a bordo di una moto che hanno tentato di bloccare l'auto su cui viaggiava l'imprenditore colpendo il finestrino a colpi di casco.

Fondamentale per gli inquirenti verificare se ci sia un terzo complice coinvolto nell'assalto in centro città.

Qualcuno che possa aver dato il segnale della partenza del responsabile dell'azienda del capoluogo partito dalla sede per depositare l'ingente somma di danaro in banca.

Chi ha agito, dunque, sapeva probabilmente del cospicuo bottino. Questa la pista che si sta seguendo in queste ore: non si esclude che una talpa abbia potuto dare informazioni dettagliate ai due rapinatori in sella alla moto. La vittima potrebbe essere stata seguita dalla sede dell'attività o potrebbe essere stata intercettata lungo il tragitto. Poi, la decisione di entrare in azione in piazza Libertà, quando si è formata la coda di veicoli tra via Cascino e il tratto antistante palazzo Ercolino. Qui, uno dei due è sceso dal mezzo e ha sfondato i finestrini con il casco, afferrando subito il borsello. Ma la resistenza della vittima e il fatto che il tutto stesse avvenendo davanti a tante persone, ha spinto i malviventi a darsi alla fuga. Nel frattempo, però, era stata già allertata la polizia. In pochissimo tempo sono piombate sul posto due pattuglie della Sezione Volanti.

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Gli agenti hanno intercettato in quella parte del centro città i due banditi segnalati in sella alla moto. Ne è nato un inseguimento lungo via Due Principati, fino alla Variante. I rallentamenti del traffico hanno favorito la fuga dei banditi, che con il mezzo a due ruote sono riusciti più facilmente a sfilare tra le auto in coda. Sono al vaglio degli investigatori - indagano gli agenti della Squadra Mobile della Questura - le immagini delle telecamere della videosorveglianza che potrebbero aver immortalato la targa o dettagli della motocicletta. Dettagli che consentirebbero di individuare con precisione il mezzo usato ed eventualmente risalire ai due responsabili del tentativo di rapina. È stata ascoltata anche la vittima dell'azione criminosa, per verificare se si sia accorta di movimenti sospetti durante il suo tragitto dall'azienda verso l'istituto bancario del capoluogo per depositare il denaro.

Potrebbero essere acquisite anche le immagini degli impianti di videosorveglianza posti lungo il percorso seguito dal responsabile dell'attività imprenditoriale. E ciò per accertare, appunto, quando i banditi hanno cominciato a stare alle calcagna della loro vittima. Il tentativo di rapina è avvenuto in pieno centro, dunque, e a metà mattina. Il fatto si è verificato intorno alle 11, tra auto in coda per il traffico e pedoni. Una sequenza da film, che ha scatenato il panico tra le tante persone presenti che si sono trovate ad assistere a scene di paura. Si sono trovate di fronte i due malviventi a bordo della moto che dopo aver rallentato, hanno affiancato la Fiat Punto della vittima. Uno dei due, casco in pugno, ha cominciato a picchiare contro i finestrini anteriori della vettura fino a sfondarli. Poi ha afferrato il borsello con i soldi nel tentato di portarlo via.

Ma il responsabile dell'azienda ha avuto la freddezza di opporsi con tutte le sue forze. Ha tenuto stretto la borsa, nonostante il malvivente non mollasse la presa e continuava a strattonare. A questo punto, i due banditi hanno realizzato di trovarsi in una situazione a rischio, di essere scoperti, decidendo quindi di desistere dai propri propositi. Sono ripartiti a tutta velocità in sella alla moto, ma poi hanno dovuto fare i conti con le Volanti che si sono lanciate al loro inseguimento. Ora, i rapinatori sono attivamente ricercati e non si esclude che qualcuno possa aver contributo alla pianificazione del colpo e a fornire indicazioni sul contenuto del borsello. La vittima potrebbe essere sentita nuovamente dagli agenti della Squadra Mobile per cercare di avere altri elementi utili alle investigazioni che in un primo momento, anche a causa dello choc per l'aggressione subita, potrebbero essere sfuggiti.
 

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