Rione Parco, lavori fermi: «Viviamo su una frana»

Un cratere a ridosso di una palazzina ma il cantiere non lavora

Via Rotondi, a Rione Parco
Via Rotondi, a Rione Parco
di Rossella Fierro
Mercoledì 12 Aprile 2023, 08:16
4 Minuti di Lettura

«Dal 2013 viviamo su una frana. I lavori di messa in sicurezza appaltati dal Comune sono fermi da un anno e ogni volta che piove si allarga il perimetro dello smottamento. Abbiamo paura, speriamo che anche il sindaco inizi a preoccuparsi».

La denuncia arriva dagli abitanti e dai commercianti di via Rotondi, a Rione Parco. Ad oltre dieci anni dalla frana che causò la rottura del muro di contenimento che delimitava la strada sovrastante rispetto ad un'area a verde adibita a campetto di calcio, il cantiere allestito nel maggio 2022 appare come una selva incolta.

Delimitata l'area cantiere, i lavori di messa in sicurezza di un pezzetto di città a rischio idrogeologico, appaltati da Palazzo di Città ad una società casertana per 260mila euro, non sono mai iniziati. «Era gennaio del 2013 quando quel muro è venuto giù.

Solo per un caso non c'erano ragazzini a giocare nel campetto sottostante, altrimenti sarebbe stata una tragedia. Da allora ad oggi si sono succeduti alla guida del Comune tre sindaci e due commissari prefettizi e siamo ancora in queste condizioni», denuncia il signor Massimo che, insieme alla moglie Rita, abita in una delle tre palazzine cooperative da cui si può monitorare l'avanzare del preoccupante smottamento. «Inizialmente abbiamo dovuto mettere noi l'area in sicurezza perché dal Comune addirittura sostenevano che il muro fosse crollato a causa della spinta impressa dal peso del nostro fabbricato. Abbiamo recintato tutto ed eseguito prove statiche e dinamiche che hanno ampiamente dimostrato come la palazzina non abbia nulla a che vedere con il crollo. Poi, per un tempo lunghissimo, abbiamo dovuto assistere ad un rimpallo di responsabilità tra Comune ed ex Iacp, finché non è stato stabilito che proprietario dell'area fosse l'ente di Piazza del Popolo. Arrivati i tecnici comunali a fare i sopralluoghi, reperiti i finanziamenti per l'intervento di messa in sicurezza, i lavori sono stati appaltati. A settembre del 2022, quando è stato allestito il cantiere e abbiamo visto entrare la prima ruspa, ci siamo illusi che finalmente il muro sarebbe stato messo in sicurezza e invece, dopo un privo scavo, tutto si è fermato - denuncia l'uomo - motivo? Da quello che abbiamo sentito dire l'impresa si è resa conto che il muro andava rimesso in sicurezza definitivamente attraverso un intervento di palificazione e, evidentemente, non come era stato progettato inizialmente. Ad oggi tutto è fermo, ma, come purtroppo possiamo testimoniare da casa nostra, quando si registrano piogge particolarmente importanti, pian piano lo svasamento si allarga perché l'acqua, che prima si era creata un solco di uscita, amplia lo smottamento franoso. Anche l'asfalto si sta riducendo, avvicinandosi sempre di più al palazzo. Siamo molto preoccupati per la sicurezza delle nostre case, speriamo che anche chi amministra inizi a preoccuparsi per l'incolumità dei suoi concittadini».

Video

Un blocco dei lavori innegabile da parte del Comune che, però, prova a correre ai ripari. Dallo staff dell'amministrazione fanno infatti sapere che la messa in sicurezza del costone ha richiesto una perizia di variante, già appaltata e aggiudicata ad un'impresa sannita. Il cantiere, assicurano, ripartirà ad horas perché proprio prima di Pasqua è arrivata l'autorizzazione del Genio civile. Perizia di variante che rientra nel quadro economico già a disposizione dell'amministrazione.

A sperare che questa sia la volta buona non solo gli abitanti delle palazzine che affacciano direttamente sulla frana, ma tutti i residenti del quartiere tirato a lucido solo poche settimane fa per l'inaugurazione del Centro Flipper alla presenza del Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. Chi abita e lavora a Rione Parco chiede attenzione. «È vergognoso che da dieci anni abbiamo la strada in queste condizioni. Questi lavori andavano fatti immediatamente dopo il crollo del muro e invece, passato il tempo, è stato addirittura appaltato un cantiere per poi lasciarlo fermo per un altro anno. Basta guardare l'erba cresciuta all'interno per capire che nessuno ci ha messo mano. È il segno dell'abbandono dell'intero quartiere» è il commento amareggiato del signor Mario Preziosi che gestisce il negozio di frutta e verdura a pochi metri di distanza dall'ex campetto di calcio. «Il muro di contenimento non sarebbe mai crollato se ci fosse stata la manutenzione adeguata e, soprattutto, se fosse stato progettato un sistema di incanalamento dell'acqua piovana così come andrebbe fatto in una zona collinare», chiosa il commerciante.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA