Mercogliano, le fiaccole della speranza: «Roberto, non mollare»

Mille in marcia per il ragazzo di 21 anni accoltellato a Capodanno

La fiaccolata per Roberto Bembo
La fiaccolata per Roberto Bembo
di Riccardo Cannavale
Lunedì 9 Gennaio 2023, 08:46
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Lotta e non mollare mai. Gli amici di Roberto Bembo, il giovane di Mercogliano in bilico tra la vita e la morte in un letto del Moscati, hanno aperto e guidato, ieri pomeriggio, la fiaccolata silenziosa che ha solcato i vicoli di Capocastello, facendo prima tappa sotto l'abitazione del 21enne, per poi raggiungere la chiesa di san Modestino.

Una folla commossa e raccolta in preghiera ha raccolto l'invito degli amici di Roberto. Circa mille persone si sono messe in cammino partendo dal piazzale della Zeza.

Un serpentone che si è andato via via ingrossando, metro dopo metro. Per l'intera durata della fiaccolata c'è stato spazio solo per il silenzio e la speranza, interrotto, qua e là, da litanie biascicate soprattutto dalle persone più anziane. Tra le fila dei giovani, anche la sorella di Roberto, Anita, abbracciata dagli amici del quartiere.

Al fianco dei giovani di Mercogliano anche il parroco di Capocastello, don Vitaliano Della Sala, che ha evidenziato come la violenza non possa fornire risposta a nulla. «Questa fiaccolata è soprattutto per i ragazzi: che si capisca che con la violenza non si costruisce niente. Ne stiamo facendo una triste esperienza proprio in questi giorni. Bisogna uscire da questa spirale che si estende a macchia d'olio. I ragazzi pensano che con la violenza si risolvano le contese ed i problemi. Non è così. E lo vediamo in Ucraina, in Iran, lo stiamo vedendo qui: è la stessa violenza che produce solo sofferenza e morte. Speriamo che i ragazzi capiscano e che si cambi rotta, che si cominci a pensare a costruire cose buone e positive».

Don Vitaliano mette in guardia da ciò che potrebbe rendere ancora peggiore il quadro: la vendetta. Spero non entri nella testa di nessuno questa parola. La vendetta appartiene all'uomo delle caverne e serve solo a costruire una società disumana. Tanti gli amministratori di Mercogliano che si sono messi in marcia al seguito della fiaccolata, a cominciare dal sindaco Vittorio D'Alessio, dalla vice Stefania Di Nardo, dalla presidente del consiglio comunale Barbara Evangelista. In cammino anche il primo cittadino di Avellino, Gianluca Festa, che ha voluto far sentire la sua vicinanza alla famiglia di Roberto e alla comunità mercoglianese.

«E' il momento della preghiera, della vicinanza a Roberto e alla sua famiglia - evidenzia Festa -. Ci sarà tempo per fare altre valutazioni. Oggi vogliamo osservare il silenzio, con grande rispetto per il dolore che stanno provando i genitori e per la lotta che sta conducendo Roberto.
In un momento drammatico, come quello che dal giorno di Capodanno sta vivendo la famiglia Bembo, la comunità mercoglianese ha mostrato di essere unita e solidale».

«Valori che ci appartengono da sempre e che in circostanze come questa vengono fuori in maniera ancora più evidente», sottolinea Vittorio D'Alessio, che è in costante contatto con la famiglia di Roberto. Quotidianamente, la fascia tricolore fa tappa al Moscati per sincerarsi di persona circa le condizioni di salute del giovane che stava svolgendo il servizio civile presso il Comune di Mercogliano.

Nei giorni scorsi, la comunità, la famiglia, lo stesso sindaco hanno affidato le sorti di Roberto alla madonna di Montevergine, deponendo una fotografia del giovane ai piedi di Mamma Schiavona. Serve un miracolo, ci affidiamo alla nostra Madonna, affinchè aiuti Roberto ad uscire dalle condizioni critiche in cui versa. Su quanto accaduto la mattina di Capodanno a Torrette di Mercogliano, con due gruppi di giovani che si sono affrontati lasciando uno di essi gravemente ferito a seguito delle coltellate ricevute in maniera brutale, è intervenuta ieri mattina anche il Prefetto di Avellino, Paola Spena. «L'episodio dell'accoltellamento di Roberto Bembo, dettato veramente da futilissimi motivi, necessita di un circuito educativo che riguardi tutte le istituzioni. Parlo della famiglia, della scuola e anche gli ambienti di lavoro. Dobbiamo traferire ai giovani questa idea di rispetto - ha evidenziato -. Rispetto nei confronti degli altri. Rispetto delle opinioni altrui. Anche le amministrazioni locali devono adoperarsi. Le regole non devono essere viste come una costrizione, piuttosto come un background mentale per vivere tutti meglio».

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