Studio Guerriero nel mirino: «Lì venivano decisi gli appalti»

L'ipotesi della Procura sui bandi comunali, ruolo cruciale del capogruppo di Festa e di suo fratello

Studio Guerriero nel mirino
Studio Guerriero nel mirino
Domenica 3 Marzo 2024, 10:32
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LA RICOSTRUZIONE

Alessandra Montalbetti
Maxi inchiesta sugli appalti pubblici affidati dal comune di Avellino: fari puntati sul ruolo svolto dai due professionisti titolari dello studio di architettura di via Tagliamento, Diego (geologo e capogruppo della lista Festa in consiglio comunale) e il fratello architetto Fabio Guerriero. Ad avviso della pubblica accusa i due avrebbero fatto da raccordo tra le varie aziende alle quali sono stati affidati i grandi appalti e gli uffici comunali, travolti dalla vicenda giudiziaria. Il tutto per ottenere soldi in cambio di aggiudicazioni degli appalti indetti da Piazza del Popolo. Un sistema rodato e ben congegnato, quello che gli indagati avrebbero posto in essere ad avviso degli inquirenti, confluito in un vincolo associativo teso alla realizzazione di diversi reati inerenti gli appalti pubblici.
Un'ipotesi investigativa tutta da verificare, ma che al momento è sfociata nelle gravi accuse contestate dagli inquirenti che vanno dall'associazione a delinquere alla turbativa d'asta, dal falso in atto pubblico alla corruzione. Diego Guerriero, finito nel registro degli indagati, è un consigliere di maggioranza eletto nel 2019 con la lista "W la libertà" che per anni ha ricoperto il ruolo di tecnico negli uffici amministrativi di piazza del Popolo come collaboratore occasionale in quanto geologo, mentre il fratello Fabio è architetto, nominato nel 2018 fino a marzo 2023 presidente dell'ente Parco dei Monti Picentini. I due stando alle accuse avrebbero -, anche per il tramite dello studio professionale da loro gestito, indirizzato l'amministrazione nella scelta delle aziende che dovevano aggiudicarsi gli appalti e che successivamente avrebbero anche finanziato i grandi eventi organizzati ad Avellino, almeno in due casi. Dunque la procura di Avellino ipotizza che alcuni dei notevoli appalti effettuati dal Comune di Avellino, siano stati condizionati dai tre indagati, tra cui compare anche la dirigente comunale Filomena Smiraglia, di origini napoletane, approdata ad Avellino nel 2021 ex articolo 110 del Tuel su indicazione del sindaco Gianluca Festa ed assunta a tempo determinato. Alla dirigente napoletana è stata consegnata la gestione di settori nevralgici dell'ente di piazza del Popolo. A lei sono stati affidati i lavori pubblici, il personale, il patrimonio - infrastrutture, la suap e il commercio. Ed i militari del nucleo operativo del comando provinciale venerdì pomeriggio hanno effettuato un nuovo accesso negli uffici di Piazza del Popolo, direttamente nella stanza della dirigente comunale Filomena Smiraglia (già indagata per rivelazione del segreto d'ufficio, abuso d'ufficio e falso nel filone d'inchiesta sul concorso indetto dal comune per il reclutamento dei vigili urbani) notificando un decreto di perquisizione e sequestro firmato dal pubblico ministero della procura di Avellino, Vincenzo Toscano. I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Avellino per un paio di ore hanno scandagliato gli atti ritenuti importanti, per poi estrapolare dal pc in dotazione alla dirigente comunale le copie degli atti amministrativi inerenti le gare d'appalto, anche quella relativa alla Grande srl da 140 milioni di euro. Dunque dopo il blitz dei militari effettuato giovedì mattina presso l'ufficio del dirigente Gianluigi Marotta per la vicenda del Summer Festival è stato aperto un nuovo filone d'indagine da parte della procura di Avellino, guidata dal procuratore capo Domenico Airoma dopo l'acquisizione del materiale informatico. Dunque i militari del nucleo investigativo coordinati dalla procura di Avellino nei prossimi giorni procederanno ad esaminare l'iter procedurale di tantissime gare d'appalto svolte negli ultimi anni.
Ora gli avvocati dei tre indagati sono pronti a presentare riesame contro i provvedimenti di sequestro emessi dalla procura per cellulari, computer e documentazione varia. Documenti acquisiti sia presso il comune che presso lo studio professionale dei fratelli Guerriero. L'avvocato di fiducia della dirigente comunale Filomena Smiraglia, l'avvocato Marco Campora ha già anticipato che «impugnerà il provvedimento di sequestro dinanzi al tribunale del riesame» notificato venerdì alla sua assistita. Anche la difesa dei fratelli Guerriero, affidata all'avvocato Marino Capone valuterà se proporre riesame. «L'unico commento è di riporre la più completa e assoluta fiducia nello svolgimento delle indagini ha precisato Capone - che sicuramente faranno luce e chiarezza sulla vicenda. Confermo che nella giornata di ieri sono state effettuate perquisizioni nei confronti degli indagati. Quasi sicuramente interporrò riesame avverso il provvedimento di sequestro».
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