Vignola, tu vuo' fa' l'americano: il cantautore alla conquista degli States

Innovativo, internazionale e indipendente

Vignola, tu vuo' fa' l'americano: il cantautore alla conquista degli States
di Massimo Roca
Giovedì 11 Maggio 2023, 09:22
4 Minuti di Lettura

Simone Vignola alla conquista degli States per poi riconquistare l'Italia. Il bassautore, come ama definirsi, resta uno degli artisti più talentuosi di questa terra ed allo stesso tempo più produttivi. Innovativo, internazionale, indipendente, poco avvezzo al sistema italiano, alla mentalità feudale, che pervade anche certi ambiti musicali. «Ho annusato, ho toccato con mano gli ambienti. A volte è come se in quel tunnel in cui ti incammini non si possa mai vedere la luce». Ed ecco che Vignola ha deciso di non inseguire il successo, ma lasciarsi guidare, sulle sue molteplici strade, solo dalla propria vena creativa. "Chi mi ama, mi segua" sembra dire e qualcuno in realtà si è accorto di lui anche oltreoceano. Sono tre i progetti musicali aperti. Vignola ha una ragazza in California.

Non si spaventi sua moglie, in realtà si tratta dell'etichetta Girlfriends Records di San Jose.

Il feeling con il producer Johnatron è nato online. Vignola ha prima pubblicato su Spotify ed Apple Music un disco mix incentrato su un suo singolo, Something like voodoo. Poi il progetto si è ampliato. «È nata l'idea di un vero e proprio Ep» ci spiega Vignola. Il titolo già c'è: Run and stop. Sarà anche il titolo dell'ultimo singolo pubblicato con l'Ep presumibilmente il prossimo settembre. Ma intanto ecco un nuovo brano comporre il mosaico. Si tratta di Relax, uscito lo scorso 28 aprile, con un titolo quanto mai azzeccato e che ci riporta al successo del 1983 targato Frankie goes to Hollywood, la band che si è riunita proprio qualche sera fa dopo 36 anni in occasione del concerto per celebrare l'arrivo dell'Eurovision Song Contest a Liverpool.

Il singolo è accompagnato da un videoclip su Youtube. C'è anche una versione remix realizzata dal dj francese Ace Waft: «Siamo tutti stressati, ci innervosiamo nel traffico, non ci salutiamo, andiamo di fretta. Alla fine avremmo solo bisogno di un pizzico di relax. Senza quello la serenità non si potrà mai raggiungere». Siamo nell'ambito della Nu-disco: è il ritorno della disco music con un sound moderno. «Mi ci ritrovo molto. Si sposa bene con la mia passione per gli anni Ottanta. Mi sto divertendo».

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Intanto venerdì scorso è uscito Collapse, brano firmato da Johnatron della Girlfriends in cui Vignola è ospite con un featuring. Altra collaborazione è con l'ungherese Leslie Young che si muove, udite udite, nell'alveo dell'italo-disco: «In Ungheria la musica alla Cecchetto va tanto». Ma c'è anche il filone italiano. Vignola è seguito dalla Top Records di Milano. L'ultimo singolo dal titolo "Distrutto" preannunciava un prosieguo. Tiramisù il titolo di un Ep con altri tre pezzi già pronti ma ancora inediti. «Non sono soddisfatto dei riscontri ottenuti. Lo dico senza troppi giri di parole. Esposizione, numeri di visualizzazioni. Si gioca tutto in quella che è una vera e propria giungla. A livello internazionale c'è sempre uno spazio, sia con brani in inglese, sia con pezzi strumentali che qui in Italia è diventato utopistico proporre. C'è poi un serio problema live nel post pandemia di cui poco si parla: i grandi artisti sono ripartiti ma la musica nei club non si fa più».
Il terzo progetto di Vignola è la liberta assoluta. Si chiama Instrumental tapes, un vero e proprio regalo che Simone ha deciso di farsi ogni Natale pubblicando le sue tracce strumentali in assoluta autonomia. «Ho pubblicato le prime quattro tracce nel volume uno. Sono strumentali di basso. In ciascuna di loro ci sono più linee che s'intrecciano: una polifonia di basso elettrico. L'effetto oscilla tra la disco e la chillhop».
 

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