118, manca personale: Asl fuori dal bando per reclutare medici

L'azienda è stata esclusa dal concorsone

Medici
Medici
di Luella De Ciampis
Sabato 10 Febbraio 2024, 11:36
4 Minuti di Lettura

L'Asl di Benevento non rientra tra le aziende ospedaliere e sanitarie della Campania che potranno usufruire del «concorsone» unico regionale per il reclutamento di personale medico da destinare all'emergenza urgenza. Si tratta di una vicenda che, nelle ultime ore, si è tinta di giallo in seguito al provvedimento dell'Asl di Salerno, che aveva inserito l'azienda sanitaria sannita tra le beneficiarie del bando regionale, con 36 unità mediche da reclutare, e al successivo documento inoppugnabile della giunta regionale in cui la struttura sannita non compare.

Nei giorni scorsi, lo stesso direttore generale Gennaro Volpe aveva annunciato la possibilità di reclutamento di 36 medici, attraverso una convenzione con la Regione.

Il manager aveva assicurato che l'azienda sarebbe rientrata nel provvedimento che prevedeva la destinazione di un congruo numero di medici alle ambulanze del 118, rispondendo alle rimostranze del comitato «No demedicalizzazione del 118 Fortore Miscano» che, già all'inizio della settimana, insieme al coordinamento di Fratelli d'Italia del Fortore, aveva evidenziato che «leggendo il bando della Regione, saltava subito all'occhio che, per l'Asl di Benevento non era previsto nessun posto». A fare chiarezza, almeno sulle cause dell'assenza dell'Asl, nelle ultime ore, è intervenuta la delibera della giunta regionale, che la esclude dal concorso unico perché non dispone di strutture ospedaliere.

Il bando, infatti, è valido esclusivamente per le unità di Pronto soccorso degli ospedali del servizio sanitario pubblico e non per le unità operative della medicina di emergenza urgenza territoriale che assicura le prestazioni erogate dalle ambulanze del 118. In quest'ottica, l'azienda ospedaliera «San Pio» potrà fare affidamento su 13 unità e anche le Asl delle altre province potranno ottenere unità mediche dal concorso regionale perché gestiscono ospedali pubblici. L'ente sannita, invece, con la cessione dell'ospedale di Sant'Agata, al «Rummo» ha perso questo diritto ma, comunque, non avrebbe potuto usufruire delle unità mediche per sopperire alla carenza di personale del 118.

Secondo il provvedimento della giunta regionale, sono 363 in tutto i medici da reclutare e da destinare a 6 aziende ospedaliere e a 6 Asl campane, contrariamente ai 399 riportati nella delibera dell'Asl di Salerno, poi annullata. Sottraendo le 363 unità previste dal documento pubblicato sul Burc alle 399 iniziali, vengono fuori proprio i 36 medici depennati dall'Asl di Benevento. Buona la posizione del «Rummo», al secondo posto in graduatoria con 13 unità, subito dopo il «Ruggi» di Salerno con 28, e prima del «Cardarelli» e del'ospedale dei Colli di Napoli, del «Sant'Anna e San Sebastiano» di Caserta e del «Moscati» di Avellino che, nell'ordine, potranno contare su un incremento di 12, 11, 11 e 5 unità per un totale di 80 medici, mentre i restanti 283 saranno destinati ai Pronto soccorso degli ospedali che dipendono dalle Asl delle altre province campane. Se la delibera apparsa sul Burc ha dissolto ogni dubbio sul motivo per cui l'azienda sanitaria sannita non sia rientrata nella rosa degli aventi diritto a usufruire del personale del concorso regionale, non è invece ancora chiaro perché si sia parlato di «convenzione», che è un provvedimento completamente diverso dal bando di concorso.

L'annuncio di voler bandire il concorso unico per far fronte alle criticità legate alla carenza di risorse umane, lo aveva fatto proprio il governatore della Campania Vincenzo De Luca, nel corso della sua recente visita al «Rummo» per l'inaugurazione della Cardiologia e della Pma, manifestando l'intenzione di voler reclutare i medici che mancano nei reparti dell'emergenza, attraverso lo scorrimento delle graduatorie di personale equipollente da immettere in servizio subito e attraverso il bando che adesso è pronto. Ora resta da vedere se al concorso regionale ci sarà l'affluenza di personale medico sufficiente a soddisfare le esigenze delle unità di Pronto soccorso dell'intero territorio regionale, mentre per l'emergenza territoriale i nodi rimangono ancora da sciogliere perché, almeno allo stato attuale, non ci sono soluzioni concrete.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA