A Benevento rifiuti d'oro: la città nella top ten delle più care

Uno studio rivela: 442 l'anno per un nucleo di 3 persone

A Benevento rifiuti d'oro: la città nella top ten delle più care
A Benevento rifiuti d'oro: la città nella top ten delle più care
di Paolo Bocchino
Martedì 14 Novembre 2023, 09:15
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Tari in leggero calo, ma ancora tra le più alte d'Italia. L'annuale report di Cittadinanzattiva conferma il trend, in atto ormai da anni, che vede Benevento tra le città con la tariffa rifiuti più elevata. Malgrado una riduzione rispetto al 2022, il capoluogo sannita resta nella top ten nazionale. E del resto, è l'intera Campania, ancora una volta, a segnalarsi per l'esosità del costo di un servizio che non sempre corrisponde a standard qualitativi di eccellenza.

Ma vediamo nel dettaglio i numeri pubblicati dall'Osservatorio prezzi e tariffe dell'associazione consumeristica. Con i suoi 442 euro l'anno spesi in media da una famiglia con 3 persone che vive in un appartamento da 100 metri quadrati, Benevento si colloca al decimo posto tra i capoluoghi di provincia dello Stivale. Stessa posizione dello scorso anno, in una graduatoria che ricalca quella del 2022 anche nei primi 9 gradini occupati da Catania (594 euro), Genova (492 euro), Napoli (491 euro), Pisa (481 euro), Brindisi (464 euro), Latina (460 euro), Messina (453 euro), Salerno (451 euro), Reggio Calabria (443 euro).

Tra le regioni, la Campania svetta con 416 euro per nucleo familiare, seguita dalla Puglia con con 409 euro e dalla Sicilia con 396 euro. E del resto, sono campane 3 delle prime 10 posizioni della classifica nazionale. La più costosa in regione si conferma Napoli, che nel 2023 ha ulteriormente gravato i propri utenti del servizio con un incremento del 8 per cento annuo (da 455 euro a 491 euro). Segue Salerno, scesa da 456 euro a 451 euro, ma pur sempre ottava in Italia. Leggero decremento anche per Benevento, pari allo 0,8 per cento, ovvero a 3 euro: dai 445 euro dello scorso anno si è passati agli attuali 442 euro.

Una riduzione che era stata già resa nota all'atto dell'approvazione delle tariffe lo scorso 18 luglio da parte del Consiglio comunale, frutto perlopiù di un aggiornamento della platea dei contribuenti che ha determinato l'emersione di grandi utenze.

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Era del resto inevitabile che i costi restassero di fatto congelati, alla luce del nuovo metodo di calcolo introdotto dall'Autorità di regolazione Arera che ha imposto la rideterminazione delle tariffe a cadenza biennale. Il lieve ritocco non è bastato a far uscire Benevento dalla odiosa parte alta della graduatoria nazionale, ma consente al capoluogo sannita di essere tra i pochissimi (20) in tutta Italia ad aver chiesto ai propri cittadini qualcosa meno dell'anno precedente. Bisogna comunque prendere atto che i 442 euro imposti alla famiglia tipo beneventana restano notevolmente sovradimensionati rispetto alla media di costo operata in Italia che nel 2023 si è attestata a 320 euro. Pagare 122 euro in più della media delle famiglie italiane è difficile da accettare, pur con tutte le importanti attenuanti del caso rappresentate dalla cronica mancanza di impiantistica e dalla ampiezza del territorio cittadino. Anche perché, i 442 euro pagati a Benevento vanno anche oltre la media della Campania che si conferma regione più esosa d'Italia con 416 euro per nucleo familiare (contro i 414 euro del 2022). E rappresenta una consolazione solo parziale apprendere dal report di Cittadinanzattiva che la città delle streghe, grazie alla riduzione dello 0,8 per cento su base annua, è in virtuosa controtendenza rispetto al trend nazionale, in aumento del 2 per cento. Altre notizie positive per il capoluogo sannita arriveranno dalla Settimana europea dei rifiuti in programma dal 18 al 25 novembre, quando l'associazione presenterà il report completo sulla gestione del ciclo rifiuti contenente anche dati sui livelli di raccolta differenziata in ambito regionale e provinciale, e sulla raccolta per frazioni, ambiti nei quali Benevento con Asia primeggia da tempo.

Vale la pena dare un'occhiata "invidiosa" a chi oggi può permettersi una Tari più umana. La lista delle città più economiche è guidata da Udine con 181 euro in media l'anno, seguita da Brescia (195 euro), Fermo (196 euro), Vicenza (211 euro), Bergamo (214 euro). Primo e unico capoluogo del Sud nella top ten delle meno costose è Isernia, sesta, con 215 euro, seguita da Macerata, Verona e Siena con 220 euro. Chiude Novara, decima, con 229 euro.
 

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