Airola, scontro tra detenuti stranieri e napoletani nel carcere minorile: disordini e violenze per tutta la notte

Prima che tornasse la calma un gruppo di carcerati ha sradicato la porta blindata di una cella

Carcere minorile di Airola
Carcere minorile di Airola
Martedì 21 Febbraio 2023, 10:31 - Ultimo agg. 18:39
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Violenti disordini sono avvenuti ieri pomeriggio carcere minorile di Airola, in provincia di Benevento dove c'è stato uno scontro tra detenuti stranieri e detenuti napoletani.

I disordini si sono protratti fino a notte.

Secondo quanto si apprende, prima che tornasse la calma un gruppo di carcerati ha letteralmente sradicato la porta blindata di una cella, causando lesioni ai muri della sezione detentiva.

«Gli istituti minorili campani - commentano Auricchio Ciro dell'Uspp e Eugenio Ferrandino della Uil p.a.

pp - sono diventati una miscela esplosiva a causa della promiscuità tra detenuti italiani e stranieri. Proprio questi ultimi - sottolineano i due sindacalisti - si sono resi resi autori di svariati atti di violenza, anche nei confronti del personale di polizia penitenziaria e sono riluttanti a qualsiasi regola o trattamento penitenziario».

In sostanza, secondo Auricchio e Ferrandino, «vanno ad aggiungersi a quelli del nostro territorio aggravando una situazione già precaria».

Si sono placati solo poco prima della mezzanotte gli animi nell'istituto penale minorile beneventano di Airola dove, nell'arco di sette ore e a più riprese, giovani detenuti marocchini e napoletani si sono fronteggiati mettendo a soqquadro il carcere. Già in passato la struttura di Airola era stata teatro di violenze e anche questa volta la Polizia Penitenziaria ha dovuto faticare non poco per contenere le intemperanze. Poi, quando sembrava che i disordini fossero rientrati, gli stranieri hanno usato le loro brande come arieti per sfondare le porte blindate delle celle, lesionando persino i muri. E anche questa volta, secondo le stime, i danni provocati sono stati ingenti. I problemi tra detenuti di diverse etnie non sono una novità, purtroppo. Questa volta a fronteggiarsi, per fortuna senza che ci scappasse il ferito, sono stati 7-8 nordafricani e un paio di napoletani. Uno è già stato trasferito: si tratta di una vecchia conoscenza, un giovane con problemi psicologici protagonista in passato di diverse criticità. Venne trovato in possesso di droga e cellulari, ha aggredito gli agenti e ha provocato diversi incendi. L'altro ragazzo coinvolto sarebbe legato a una famiglia malavitosa. Il direttore e il comandante si stanno adoperando per trasferire anche lui. Le violenze sono scattate durante il «passeggio», intorno alle 16, sono proseguite fino a sera per concludersi solo intorno alle 23,30. «La realtà delle carceri minorili - commentano Ciro Auricchio e Giuseppe Moretti, rispettivamente segretario regionale e presidente dell'Uspp - somiglia poco a quella proposta nella fiction Mare Fuori». «Ô da tempo - ricordano - che denunciamo l'escalation di violenza, non solo in Campania». Per i due sindacalisti «i modelli riorganizzativi devono essere improntati alla separazione tra i vari gruppi etnici e anche questa volta solo la professionalità degli agenti penitenziari ha evitato il peggio». Gli scontri di ieri hanno inflitto un ulteriore duro colpo alle condizioni già fatiscenti dell'istituto penale minorile sannita che attende da tempo l'avvio dei lavori di ristrutturazione. Sabatino De Rosa, vice coordinatore regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, esprime «perplessità» riguardo la riassegnazione del giovane ad Airola: Era stato allontanato proprio per problemi di ordine e sicurezza: chiediamo che questi trasferimenti scellerati vengano ponderati bene« perché »possono avere conseguenze pericolose«.

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«Chiediamo - concludono i due sindacalisti - la chiusura parziale dell'istituto minorile e l'inizio dei lavori già in calendario e ormai non più rinviabili visto la decadenza strutturale dell'istituto airolese. Complimenti, infine, al comando dell'istituto, che con grande professionalità a evitato il peggio».

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