Alto Calore servizi, prudenti i primi cittadini sanniti: «Bisogna scongiurare il fallimento»

Di Lonardo: «Dopo l'ok separazione possibile». Forgione: «Piano andava comunque presentato». Pepe: «Nessun dato, chiesta fiducia al buio»

Alto Calore servizi, prudenti i primi cittadini sanniti: «Bisogna scongiurare il fallimento»
di Achille Mottola
Martedì 8 Novembre 2022, 09:54 - Ultimo agg. 15:02
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Non erano molti i sindaci dei Comuni sanniti (Apice, Arpaise, Buonalbergo, Guardia Sanframondi, Pannarano, Reino, Sant’Arcangelo Trimonte, Solopaca) presenti all’assemblea dei soci di Alto Calore servizi, convocata per condividere la strategia di salvataggio prima della presentazione del piano concordatario completo, che il Tribunale fallimentare riceverà dall’amministratore unico Michelangelo Ciarcia. Si registrano le versioni più disparate tra i primi cittadini sanniti. «Si richiede una fiducia al buio - afferma Angelo Pepe, sindaco di Apice, in diretta dalla sede dell’assemblea - Allo stato, a pochi giorni dalla presentazione del piano, esistono solo le direttrici compositive del piano, nessun numero è dato sapere per la sostenibilità dello stesso si continua a parlare di finanziamenti dalla Regione ma tutti fattibili a omologazione del piano. Parliamo aleatoriamente di riduzione dei costi, ma non si capiscono, né vengono resi noti i costi di gestione del servizio da cui dovrebbero essere pagati i crediti privilegiati, oltre chiaramente dare continuità al servizio che, essendo quale Servizio idrico integrato, aumenteranno quello della depurazione degli impianti dei Comuni attualmente creditori, i quali - essendo chirografari - subiranno una falcidiazione. È un percorso definito più nella strategia giuridica – conclude il primo cittadino di Apice - ma poco concreto nell’attuazione in quanto entrano in gioco molte variabili tecniche e amministrative». 

Per Raffaele Di Lonardo, sindaco di Guardia Sanframondi, si è trattato un’informativa sulla quale non era necessario votare. «Bisognava soltanto prendere atto della comunicazione che sarà ulteriormente sostanziata con la presentazione del piano concordatario.

Ne sono state tracciate le linee direttrici, tre macro-voci su cui si articola e sviluppa la proposta di concordato. Abbiamo tutti consapevolezza - ha rimarcato il sindaco di Guardia Sanframondi - che la partita va giocata. Non ci sono alternative. Solo dopo l’approvazione del piano, potrà esserci la separazione dei Comuni sanniti, che può senz’altro essere consensuale, ma che è comunque condizionata all’approvazione del concordato. Poi, si potranno immaginare tutti gli strumenti per questa separazione. Ora la necessità è senz’altro quella di condurre in porto il concordato». 

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Determinato ad andare avanti nella determinazione degli ambiti è Pompilio Forgione, sindaco di Solopaca, cittadina nel cui territorio c’è un campo pozzi da cui vengono captati 400 litri al secondo proprio da Alto Calore Servizi. «Ho già predisposto – afferma il coordinatore dell’Eic – una lettera che invierò doverosamente a tutti i 78 Comuni del distretto sannita, in cui comunico praticamente come Consiglio del distretto sannita, abbiamo votato a maggioranza una delibera che stabilisce la costituzione di società a prevalenza pubblica (55 pubblica e 45 privata). Esiste, di fatto, il distretto sannita che coincide con la provincia di Benevento e per legge dovremo fare una società che si dovrà dotare di uno statuto e di tutto il necessario per il servizio integrato idrico che sarà affidato ad un gestore unico previa gara. Mi sono mosso perché bisognava assegnare il servizio. Tutto quello che ho potuto fare l’ho fatto. Il problema dei 31 Comuni sanniti di Alto Calore? Il piano andava comunque presentato, e noi abbiamo tutto l’interesse, in questo caso, che riceva l’omologa ad Acs. Voglio solo ricordare che i soci di una società in fallimento non possono partecipare per 5 anni ad altra società avente le stesse finalità. Il piano di scissione è tutt’altra cosa e non poteva essere inserito nel concordato». 

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