Benevento: case popolari “difettose”, arriva il risarcimento Iacp

L'Istituto condannato a pagare i danni per i vizi di costruzione negli alloggi alla Pacevecchia

Le case popolari della Pacevecchia
Le case popolari della Pacevecchia
di Domenico Zampelli
Lunedì 17 Aprile 2023, 11:09
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A 30 anni dal preliminare di vendita, 26 anni dall'assegnazione, 17 anni dal primo atto di citazione con due gradi di giudizio non sono ancora risolte le anomalie riguardanti alcuni appartamenti Iacp che si trovano alla Pacevecchia. Da un lato due attuali possessori non possono ancora considerarsi proprietari, nonostante il pagamento del prezzo, dall'altro solo ora è intervenuta la condanna al risarcimento danni a carico dell'Istituto e a favore di tre proprietari per alcuni vizi e difetti di costruzione. A ordinarla è stata la Corte d'Appello di Napoli, che ha ribaltato una precedente pronuncia del Tribunale di Benevento.

La vicenda nasce nel novembre 1990, quando lo Iacp della provincia di Benevento pubblica il bando di prenotazione per l'assegnazione in proprietà di alloggi di edilizia agevolata convenzionata. Predisposta la graduatoria, nell'aprile del 1994, l'Istituto formalizza la promessa di vendita degli appartamenti ai beneficiari. Dopo il pagamento del prezzo convenuto (circa 100 milioni di lire) da parte dei promittenti acquirenti, nel marzo del 1997 vengono consegnati gli alloggi con relativo garage, nonché sottoscritto il verbale di consegna provvisorio. A questo punto emergono però vizi di costruzione in alcuni appartamenti.

Una consulenza tecnica accerta la cattiva esecuzione delle opere di coibentazione sui muri perimetrali, ove la muratura presenta i «ponti termici» in corrispondenza degli intonaci di materiali diversi (ad esempio muratura in blocchi di laterizio ed elementi in cemento armato, quali pilastri e travi perimetrali), la qual cosa determina muffe e fenomeni molto vistosi di condensa.

Nel frattempo per alcuni appartamenti non interviene l'atto pubblico di vendita. Da qui un procedimento dinanzi al tribunale di Benevento, che respinge ambedue le domande proposte. Da un lato mancano il collaudo ed una serie di attività amministrative, dall'altro sono scaduti i termini per denunciare i vizi della costruzione. La sentenza viene impugnata dinanzi alla Corte d'Appello di Napoli, che con una sentenza parziale ha cominciato a riconoscere le ragioni dei proprietari. La consegna dell'immobile, effettuata prima della stipula del definitivo, non determina la decorrenza del termine di decadenza per opporre i vizi noti, né comunque di quello di prescrizione, presupponendo l'onere della tempestiva denuncia l'avvenuto trasferimento del diritto, che non è ancora avvenuto. Via libera allora in tre casi ad un risarcimento danni (fra i 15 ed i 20mila euro), mentre è stato acclarato che due appellanti hanno diritto al trasferimento della proprietà degli alloggi assegnati e già in loro possesso. È stato però necessario disporre un'integrazione di consulenza per l'esatta identificazione catastale di alloggi e pertinenze. Bisogna quindi attendere questo ulteriore adempimento istruttorio per potere ordinare l'assegnazione delle due proprietà.
 

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