Benevento, aree di crisi: partita la sfida alla burocrazia

Benevento, aree di crisi: partita la sfida alla burocrazia
di Andrea Ferraro
Martedì 15 Luglio 2014, 23:30 - Ultimo agg. 16 Luglio, 09:36
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Benevento. La sfida alla burocrazia stata lanciata ieri. E questa volta da un parterre al gran completo, o quasi.



All’appello della prefettura hanno risposto tutti: istituzioni, parti sociali, rappresentanti del mondo imprenditoriale e sindaci (assente solo quello di Bonea). La riunione convocata giovedì era stata aggiornata a ieri proprio perché solo due primi cittadini (quelli di Airola e Moiano) su otto si erano presentati al palazzo di Governo.



Questa volta alla prima riunione operativa del tavolo permanente sul lavoro - presieduto dal prefetto Paola Galeone e composto dal presidente Confindustria, Mataluni, e dai segretari dei confederali Galdiero (Cgil), Melchionna e Petrillo (Cisl) e Bosco Uil) dell’Ugl con Penna - c’erano anche i sindaci di Arpaia, Bucciano, Forchia, Montesarchio e Paolisi. E con loro il presidente del Consorzio Asi, Perifano.



L’obiettivo è partire dalle prospettive della reindustrializzazione dell’area di crisi di Airola, destinataria di 30 milioni di fondi, e sul rilancio dell’occupazione, per sperimentare un percorso innovativo che tende a superare gli ostacoli maggiormente avvertiti dalle imprese. In primis quelli frapposti dalla burocrazia.



E non è un caso che Mataluni parli di «modello Benevento». Il «modello Airola», esaltato anche alla presenza del leader nazionale Squinzi, circoscrive a una ristretta area geografica, la valle Caudina, il senso di una sfida che vuole avere una connotazione provinciale.



Quello che sarà fatto per l’area dell’ex polo tessile dovrà essere un modello da replicare. E per questo è stato deciso che il secondo step di un percorso, definito costruttivo, preveda la sigla di un protocollo d’intesa con le amministrazioni coinvolte nel rilascio delle autorizzazioni. «Il documento sarà finalizzato a formalizzare una best practice - si legge in una nota della prefettura - volta a semplificare e accelerare i procedimenti autorizzatori che consentono alle imprese di investire sul territorio, attratte, anche, dalle condizioni di maggiore sicurezza che la provincia presenta rispetto ad altre aree del Mezzogiorno». Il prefetto Galeone, però, tiene a precisare che «burocrazia veloce non equivale a superficialità o approssimazione ma, fermo restando il rispetto di regole e competenze, intende tagliare i tempi morti che appesantiscono le procedure».



Insomma procedure snelle per attrarre investimenti ed evitare altri dietrofront come quelli registrati per Airola (le manifestazioni di interesse sono scese da 45 a 26). Musica per le orecchie di Mataluni. «È da lodare lo spirito collaborativo che sta muovendo tutti i soggetti coinvolti - dice il presidente di Confindustria - in particolare il prefetto. Vogliamo appellarci al senso civico e morale di tutti gli enti coinvolti nei procedimenti di autorizzazione, per attivare un processo che faccia vincere al territorio la sfida della competitività. L’auspicio è che partecipino anche i sottosegretari dei ministeri coinvolti».



In sintonia Bosco della Uil: «La burocrazia uccide migliaia di imprese, bisogna semplificare».
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