Benevento, ex sindaci in campo contro Mastella: «Noi con l'opposizione»

Benevento, ex sindaci in campo contro Mastella: «Noi con l'opposizione»
di Paolo Bocchino
Sabato 30 Ottobre 2021, 08:28
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«Da oggi l'opposizione a Mastella può contare su due componenti aggiuntivi». Il copyright è di Sandro D'Alessandro ma l'annuncio dato ieri in conferenza stampa coinvolge Pasquale Viespoli. I due ex sindaci che hanno incarnato la storica stagione di governo della destra beneventana non resteranno a guardare. Un binomio che ha scritto pagine cruciali della vita amministrativa ponendo la firma in calce a realizzazioni ancora fondamentali per la città, pedonalizzazione di corso Garibaldi su tutte, risultati che proiettarono Viespoli al Governo del Paese.
«Cercherò di organizzare un po' di netturbini, perché la città ha veramente bisogno di essere pulita a fondo» ha anticipato l'ex sottosegretario al Lavoro in risposta alla caustica definizione attribuitagli da Clemente Mastella. Che a sua volta replicava all'endorsement di Viespoli pro Perifano alla vigilia del ballottaggio.

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Acqua passata. È tempo di guardare al prossimo quinquennio, e i due primi cittadini emeriti hanno scelto in quale metà campo giocare la partita: «Anche a risultato ottenuto - ha evidenziato Viespoli - Mastella ha usato espressioni prive di stile nei nostri confronti.

Io ho parlato di un atteggiamento inquinante, il suo, di fare politica. Lui ha risposto con epiteti non politici e mi ha spinto a uscire dallo stato d'animo pacificato con il quale guardavo da anni ai fatti locali. Non ha cultura istituzionale e questo lo porta a non riconoscere l'avversario, atteggiamento con il quale non si può amministrare utilmente una città. Ha condotto la campagna elettorale affidandosi a una narrazione basata sulla enfatizzazione del tutti contro di me. In caso contrario la gente avrebbe capito il nulla che lasciava dopo 5 anni da sindaco. Al contrario il sottoscritto, quando i Mastella persero le elezioni a Ceppaloni, ospitò a Benevento la loro Quatto notti perché la manifestazione funzionava. Allo stesso modo, riportai nella legalità il pattinodromo occupato dai centri sociali».

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Due gli obiettivi indicati dall'ex senatore: «Riorganizzerò un po' di materiale per farne una pubblicazione che riporti all'attualità una stagione per molti ancora interessante. E cercherò di contribuire sul piano locale ad animare il dibattito. Lo avverto come un dovere verso la mia città». Ma come sviluppare l'impegno politico nella attuale fase caratterizzata dalla schiacciante maggioranza mastelliana? «Se adesso avete 12 consiglieri, d'ora in poi contatene 14» ha chiosato D'Alessandro rivolgendosi al neoeletto consigliere di opposizione Angelo Moretti presente in sala. Il sindaco del quinquennio 2001-06, bersagliato da Mastella per le datate esternazioni sulle nostalgie mussoliniane, ha replicato: «Quando collaboravamo in Provincia con i rappresentanti del suo Udeur, non ero forse lo stesso Sandro D'Alessandro? Non mi pento di aver sempre palesato con chiarezza le mie idee, scaturite da una visione della politica come strumento per la risoluzione dei problemi sociali. Se Mastella facesse solo un decimo di ciò che abbiamo fatto noi due, avrebbe di che essere soddisfatto. I destrorsi che stanno con lui - ha aggiunto in riferimento ad attuali amministratori già membri delle giunte di centrodestra - mai avrebbero deliberato l'isolamento di corso Garibaldi che tutti ci invidiano. Credo che la sua rabbia nasca dal mio intervento sul palco di piazza Castello in chiusura della campagna elettorale di Rosetta De Stasio».

Un endorsement che non è valso a far lievitare i consensi della candidata del centrodestra. Ma il centrodestra è ancora l'area di riferimento per D'Alessandro. L'approdo naturale per lo storico militante del Msi e di An sembrerebbe Fratelli d'Italia, ma i rapporti con i vertici del partito guidati da Mimmo Matera sono ai minimi termini: «A fronte di quote di consenso a livello nazionale intorno al 20%, qui abbiamo visto tutti cosa è accaduto. Altrove, i dirigenti si sarebbero dimessi. Qui sono ancora in carica». Parole pesanti nei rapporti, già minati, all'interno dei meloniani sanniti. D'Alessandro non è iscritto ma è legato strettamente a Luigi Scocca, candidato più votato alle ultime amministrative e rappresentante dell'area critica della attuale gestione. E anche Viespoli non si è lasciato sfuggire l'occasione per una battuta sulla performance non esaltante del centrodestra: «De Stasio dichiarò alla vigilia del primo turno che avrebbe potuto votare Perifano al ballottaggio. Parole che evidentemente non ti fanno prendere voti perché l'elettorato, anche se potenzialmente vicino alle tue posizioni, tende ad allontanarsi se non percepisce una qualche possibilità di competitività. Il centrodestra non è stato percepito dagli elettori come una forza politica realmente in partita».
 

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