Benevento, i conti in tasca al Consiglio: commissioni plurigettonate

L'assemblea si è riunita 40 volte, brusco calo delle interrogazioni in aula

In nove mesi il Comune versa 267mila euro ai consiglieri
In nove mesi il Comune versa 267mila euro ai consiglieri
di Paolo Bocchino
Domenica 5 Novembre 2023, 11:19
4 Minuti di Lettura

Una riunione e mezza al mese, 200 delibere in 2 anni, interrogazioni in brusco calo. Impetuosa escalation, invece, per le presenze nelle commissioni, con relativo corredo di polemiche per i costi. Questa, in sintesi, la fotografia della produttività del Consiglio comunale di Benevento nel secondo mandato sindacale di Clemente Mastella. Una consiliatura tenuta a battesimo dalla seduta celebrata a Palazzo Mosti lunedì 8 novembre 2021, dopo la vittoria al ballottaggio dell'ex guardasigilli centrista su Luigi Diego Perifano, leader dello schieramento di opposizione di centrosinistra.

Dall'insediamento, l'assise consiliare beneventana si è riunita in 40 occasioni, con un trend sostanzialmente uniforme. Ben 6 le convocazioni nel breve scorcio del 2021 quando, dopo i canonici provvedimenti di debutto, la rinnovata assemblea cittadina ha dovuto presto fronteggiare il tema spinoso dei debiti che, all'alba della precedente consiliatura, aveva già determinato la dichiarazione di dissesto.

Nel 2022, il Consiglio comunale ha portato a termine 21 appuntamenti, in pratica 2 al mese, ovvero uno ogni 15 giorni, se si considera la pausa agostana. Un ritmo da stakanovisti, con picchi di 2 riunioni in una settimana.

Stagione caratterizzata da provvedimenti particolarmente significativi che hanno riguardato la gestione del ciclo idrico integrato, lo stop and go sul Piano urbanistico, il salvataggio della società provinciale per i rifiuti Samte, la delicata quadratura dei conti. Incedere un po' più lento nel 2023, con 13 sedute già a referto. Nel menu consiliare dell'anno in corso, ancora molte schede di debiti fuori bilancio perlopiù datate, l'avvio dell'iter per la realizzazione in città del più grande campo da golf del Sud Italia, l'adesione alla rottamazione-quater per i vecchi tributi inevasi, la Fondazione Città Spettacolo, le controverse tariffe Tari.

Attività consiliare che ha prodotto finora 200 delibere, con trend in crescita: alle 43 del 2021 (dato gonfiato dagli adempimenti insediativi), sono seguite le 63 deliberazioni licenziate nel 2022, mentre nel 2023 il contatore registra già 89 provvedimenti, con proiezione finale che è facile collocare oltre quota 100. Da segnalare, inoltre, il diverso comportamento dei consiglieri del capoluogo sannita rispetto agli strumenti di partecipazione assegnati dalla legge. Sembrano cadute un po' in disgrazia le interrogazioni, passate dalle 10 del primo scorcio di consiliatura nel 2021 alle 45 del 2022, per poi precipitare alle 23 presentate quest'anno. Una dinamica che può essere ascritta alla palese sfasatura temporale tra momento del deposito da parte degli interroganti, quasi sempre esponenti di opposizione, e approdo in aula per le risposte nelle apposite sedute «question time». Che sono conseguentemente in calo: 5 nel 2022, solo una nel 2023. E non godono di miglior salute gli altri istituti di sindacato ispettivo come le mozioni, scese dalle 4 del 2022 all'unica fin qui presentata nel 2023, e gli ordini del giorno: da 3 a 1.

Video

C'è un gran fervore, invece, nelle commissioni. Gli 11 organismi deputati alla trattazione preliminare di questioni di competenza consiliare hanno progressivamente esteso la propria giurisdizione rispetto al mero parere obbligatorio previsto per legge, impegnandosi in un'attività che investe la conoscenza a tutto campo dell'agire amministrativo. Un allargamento della «ragione sociale» certificato dai numeri: le 9 sedute del 2021 (novembre e dicembre) sono schizzate a 542 nel 2022. Bilancio che è persino cresciuto nel 2023 con 614 riunioni già messe a verbale. In totale, dall'avvio della consiliatura si contano 1.165 riunioni dei consessi che non hanno potere deliberativo ma consultivo. Leadership assoluta alla commissione Politiche sociali, che dal 2021 a oggi ha portato a termine 209 sedute, 110 delle quali nel solo anno in corso. Iperattive anche la Affari istituzionali (154 riunioni) e le due eminentemente «tecniche»:

Programma integrato città sostenibile (151 convocazioni) e Lavori pubblici (138). Rari i forfait nei parlamentini che si riuniscono a cadenza quotidiana al quinto piano di Palazzo Mosti. Nell'ultimo anno c'è chi è riuscito a totalizzare 69 presenze in un mese, per una media di 3 commissioni e mezza al giorno, con una dedizione alla causa democratica cresciuta in parallelo all'incremento del tetto massimo dei compensi consentito dalla legge: 1.184 euro mensili nel 2021, 1.707 euro nel 2022, 2.003 euro nel 2023. Meccanismo che, a parità di valore del singolo gettone di presenza (42,90 euro), ha indotto al tour de force, prontamente finito nel mirino di qualche polemica legata alla valenza di alcune (molte?) sedute, palesemente non irrinunciabile. In totale, dall'inizio dell'anno (gennaio - settembre), le casse comunali hanno liquidato ai consiglieri 267.761 euro contro i 197.975 euro dello stesso periodo. Spesa dovuta solo in minima parte alle riunioni del Consiglio che ha accumulato 312 gettoni erogati, contro i 6.218 delle commissioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA