Il Palaferrara resta negato al pubblico per soli 27mila euro

Il Comune non riesce a reperire i fondi per l'impianto di ventilazione

Il Palaferrara resta negato al pubblico per soli 27mila euro
di Paolo Bocchino
Venerdì 15 Settembre 2023, 08:55
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Provare a intercettare le risorse mancanti ma preparare anche un possibile piano B per sbloccare subito l'impasse. E' una strategia multispettro quella che si tenta adesso per cercare di venire a capo del rebus Pala Valentino Ferrara. L'impianto del rione Ferrovia è notoriamente interdetto al pubblico ormai da tempo immemore.
Una questione che si trascina dal febbraio 2020, data della chiusura imposta da una visita ispettiva dei vigili del fuoco e dell'Asl. Nemmeno l'affidamento al cartello di società sannita-salernitano che oggi gestisce la struttura ha risolto del tutto la vicenda: impianto riaperto per lo svolgimento di gare e allenamenti, ma pubblico costretto a restare ancora alla porta.

Un problema legato alla mancanza di strumentazione idonea a garantire le condizioni igienico-sanitarie necessarie per il via libera formale degli organi competenti.

In particolare mancano all'appello le due unità di trattamento aria da collocare ai due estremi della struttura al fine di assicurare un'adeguata ventilazione interna. Già acquisita invece la certificazione anti incendio e installata, a spese dei gestori in carica, la nuova centrale termica. Il più è fatto, dunque. Ma all'agognato traguardo manca ancora un piccolo passo rivelatosi finora insormontabile: i 27mila euro necessari a integrare i 60mila già assegnati al Comune nell'ambito dei finanziamenti per le Universiadi.

Un'impresa apparentemente non titanica, ma finora capace di paralizzare il completamento dei lavori e le conseguenti autorizzazioni per la presenza del pubblico alle competizioni interne. Problema ribadito ancora una volta ieri dal responsabile unico del procedimento Achille Timossi collegato in videoconferenza con la commissione consiliare Lavori pubblici. Il funzionario ha ricordato attraverso una relazione scritta le tappe della paradossale vicenda, facendo poi il punto di persona su sollecitazione del presidente Luigi Scarinzi. Timossi ha evidenziato ai consiglieri comunali la impossibilità di procedere all'avvio dei lavori senza la copertura finanziaria integrale degli stessi.

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Per ottenerla, si stanno tentando diverse strade, ha spiegato ancora il rup dell'intervento. Rivelatasi infruttuosa quella che conduceva direttamente all'Agenzia regionale per le universiadi (Arus), si sta provando ora la carta della interlocuzione diretta con la Regione della quale Arus è un'emanazione.

Nel caso dai competenti decisori di Palazzo Santa Lucia dovessero giungere concrete garanzie, si potrebbe passare all'inizio operativo dell'intervento utilizzando la cospicua quota di finanziamento già in cassa. Si confida che l'esiguità della somma mancante possa determinare l'accoglimento della richiesta. Ma se le attese rassicurazioni non dovessero arrivare? Necessario mettere in campo anche un piano B, se non altro per provare a gestire in via transitoria il problema. Dal confronto con il funzionario comunale è emersa la possibilità di provare a ottenere un via libera parziale all'utilizzo della struttura, con capienza limitata ben al di sotto di quella nominale da 400 spettatori. Scarinzi richiederà formalmente alla Commissione pubblici spettacoli l'autorizzazione in deroga per l'accesso alle competizioni di un numero non superiore a 100 unità. In tal modo si punta a consentire la presenza sugli spalti almeno a familiari stretti e accompagnatori. Nel pomeriggio di ieri, Timossi ha già avuto un confronto sul punto con il presidente della commissione, il dirigente comunale Alessandro Verdicchio, che ha garantito la discussione del punto nella prossima seduta dell'organismo, senza poter chiaramente assicurarne l'approvazione. Dell'organo, com'è noto, fanno parte anche gli enti deputati al rilascio dei nulla osta sanitari e di sicurezza. Ci sarebbe poi ancora un'altra opzione, ovvero l'ordinanza contingibile del sindaco. Una strada già battuta in passato che appare però decisamente impervia, conoscendo la notoria e dichiarata ritrosìa di Clemente Mastella ad azzardi in tema di sicurezza dei luoghi pubblici.
 

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