Ospedale, disco verde per l'assunzione dei precari Covid

Avviate le procedure per stabilizzare 35 unità utilizzate nel periodo del Covid

Maria Morgante
Maria Morgante
di Luella De Ciampis
Giovedì 2 Marzo 2023, 09:56 - Ultimo agg. 10:08
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La direzione strategica del "Rummo" ha provveduto ad avviare la procedura di stabilizzazione per il personale precario che ha prestato servizio nel periodo Covid. Nel pacchetto rientrano 30 infermieri, un'ostetrica, 2 tecnici di laboratorio biomedico e 2 operatori sociosanitari previsti nel piano triennale del fabbisogno di personale, nel rispetto della legge 234/2021 e della circolare regionale numero 0364421/2022. I bandi, per la durata di 15 giorni, saranno visibili sul sito aziendale e daranno la possibilità agli aventi diritto di presentare domanda di partecipazione alla procedura per soli titoli che terminerà con una graduatoria di merito e con la conseguente assunzione dei vincitori per i posti previsti. Il management aziendale ha mantenuto la parola data all'atto dell'insediamento prevedendo criteri prioritari per chi ha prestato servizio nell'Azienda che ha pubblicato l'avviso.

«Agire in tempi brevi dice la manager generale Maria Morgante - per la stabilizzazione del personale sanitario è anche un modo per ringraziare chi, con senso del dovere, ha rischiato la propria vita, nel pieno della pandemia, per aiutare tutti noi.

Continueremo a lavorare incessantemente per offrire risposte concrete alle giuste istanze che perverranno, e garantire massima assistenza ad elevati standard di qualità». È stata ampliata la platea dei partecipanti alla procedura di stabilizzazione già avviata per il personale che aveva maturato i requisiti al 31 giugno 2022, estendendola anche a chi ha maturato i requisiti a fine dicembre dello stesso anno. Il provvedimento della manager mette un punto fermo sulla vicenda relativa alla stabilizzazione dei precari, oggetto di costanti attenzioni da parte di sindacati e istituzioni.

Sul fronte Asl, invece, si accendono le polemiche sul nuovo Atto aziendale che è pronto per essere presentato all'assemblea dei sindaci e passare al vaglio della Regione. Infatti, a poche ore dall'invio della bozza del documento ai sindacati, le sigle Rls-Fnp Cisl, Cisl medici Irpinia Sannio e Fnp Cisl Irpinia Sannio coordinate, nell'ordine, da Pietro Crisci, Rosanna Papa e Raffaele Tangredi, chiedono, in una lettera aperta, un incontro con il presidente del comitato dei sindaci, Clemente Mastella, e con i primi cittadini dei comuni che rientrano nel Distretto sanitario di Montesarchio, sul nuovo documento che, secondo quanto affermano, appare sbilanciato. «Il nuovo Atto aziendale scrivono i sindacati non rispetta la normativa vigente in materia di Salute mentale né garantisce la presenza sul territorio delle strutture di cure e l'accessibilità ai servizi.

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I centri di Salute mentale di Puglianello e Montesarchio, nel nuovo Atto aziendale si riducono a un unico Csm (Centro di salute mentale) che da unità operativa semplici si trasforma in incarico di altissima specializzazione (Sic). In prima battuta, il documento prevedeva la scomparsa dell'unità complessa dell'Ambito C, di cui fa parte il Centro di salute mentale di Morcone, mentre nell'ultima stesura, arrivata da poche ore, l'ambito C è ricomparso, ed è scomparsa l'unità semplice afferente all'Ambito B che comprende Montesarchio e Telese. Ci congratuliamo con la direzione aziendale per aver ripristinato l'unità complessa di salute mentale di Morcone, cui fa riferimento l'intero distretto Alto Sannio-Fortore ma siamo molto preoccupati per la disomogeneità di trattamento nei confronti dei cittadini della valle Caudina.

La nuova organizzazione, infatti, negherà l'accessibilità ai servizi previsti dalla normativa e l'omogeneità dell'offerta assistenziale, a svantaggio della tutela della salute dei cittadini».
Piero Crisci sottolinea che «ci sono norme ben precise alle quali non si può contravvenire quando si istituiscono i servizi sul territorio, a maggior ragione in materia di salute mentale, cosicché è d'obbligo aprire tutti i servizi necessari sul territorio che, al momento, non ci sono. Inoltre, vogliamo sottolineare che, nel corso dell'incontro organizzato la scorsa settimana dalla "Rete sociale", la dottoressa Rapuano, che aveva partecipato in rappresentanza dell'Asl ci aveva assicurato che, nell'arco di 48 ore, sarebbe stata convocata la consulta per discutere sui temi della Salute mentale ma, fino ad adesso, non è accaduto nulla. Peraltro, abbiamo chiesto un incontro per conoscere i dati del monitoraggio Lea senza ottenerlo. Credo sia un passaggio di fondamentale importanza, visto che la Campania, per il 2020, si è classificata sufficientemente solo per la prevenzione ma è rimasta ferma sotto la soglia minima per il distretto e l'ospedale».
 

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