Benevento: patto di ferro Nestlé-Pai per rilanciare il business della pizza surgelata

Al centro la produzione della Bella Napoli a marchio Buitoni

Lo stabilimento Nestlè a Benevento per la pizza surgelata
Lo stabilimento Nestlè a Benevento per la pizza surgelata
Sabato 22 Aprile 2023, 08:48
4 Minuti di Lettura

Si riaccendono i riflettori sullo stabilimento Nestlé di Ponte Valentino. L'hub per la produzione automatizzata di pizze surgelate a marchio Buitoni "Bella Napoli" è al centro di un riassetto proprietario con cessione di ramo d'azienda. Dietro la formula tecnico-economica c'è la nascita di un nuovo patto societario che vede compartecipare al 50 per cento Nestlé Italia e il fondo di investimenti Pai Partners, con il quale ha già collaborato nella produzione di gelati con il marchio Froneri. L'informativa è stata data ieri mattina dai vertici aziendali al sindaco Clemente Mastella nel corso di un cordiale confronto dal quale, come dichiarato dallo stesso primo cittadino, non sono emersi elementi di preoccupazione per le sorti dell'importante polo produttivo e le relative ricadute occupazionali. «Con animo rinfrancato - afferma la fascia tricolore - posso dire che ho ricevuto ampie rassicurazioni sul futuro dello stabilimento di Benevento, che non corre nessun pericolo. Ho chiesto che fossero garantiti i livelli occupazionali e che i riassetti aziendali non intaccassero i volumi lavorativi, e anche su questo cruciale aspetto mi hanno garantito che non saranno perduti posti di lavoro. Dal canto nostro, ho ribadito che l'amministrazione garantirà, come è sempre stato, un leale spirito di cooperazione alla Nestlé, nell'interesse dei lavoratori e dell'economia del territorio». Rassicurazioni autorevoli, ma la guardia resta alta tra i rappresentanti dei lavoratori. Le organizzazioni sindacali del comparto sono state «precettate» ieri da Confindustria per il 4 maggio, data del faccia a faccia con i vertici aziendali dal quale si attende la presentazione del piano industriale.

Malgrado le notizie confortanti apprese ieri, le maestranze sono comprensibilmente in vigile attesa per comprendere fino in fondo cosa potrà scaturire dal nuovo assetto societario. Lo stabilimento beneventano del resto aveva già vissuto forti fibrillazioni nel marzo dello scorso anno quando le rappresentanze sindacali avevano dovuto chiudere l'accordo, recentemente rinnovato per un anno, finalizzato alla stipula di un contratto di solidarietà riguardante tutti i 240 lavoratori in organico, al fine di scongiurare l'esubero di 78 unità paventato dall'azienda. Il sito produttivo beneventano, pur considerato eccellente sotto il profilo logistico e del know how degli addetti, non sta rispecchiando appieno le attese del piano industriale varato nel 2017 e ricalibrato nel 2020, per ragioni che vanno ben oltre i confini di Ponte Valentino. Meno ricettivi del previsto si sarebbero rivelati i mercati mediorientali dai quali ci si aspettava il decollo della produzione fino alle 350 pizze al minuto annunciate all'insediamento, sostanziosamente sorretto da fondi pubblici. Bisognerà valutare inoltre le ripercussioni della recente decisione di Nestlé di chiudere l'impianto francese di Caudry, uno dei tre poli produttivi in Europa insieme alla tedesca Nonnweiler e al capoluogo sannita.

 


Rassicurante appare anche la comunicazione interna inviata nei giorni scorsi dai vertici commerciali di Nestlé Italia Marco Travaglia e Giacomo Piantoni per anticipare l'operazione: «Cari colleghi, desideriamo informarvi che il Gruppo Nestlé ha annunciato l'intenzione di creare una joint venture paritetica dedicata al business surgelata in Europa con Pai Partners.

Crediamo che questa opportunità di partnership costituisca il migliore punto di partenza per sviluppare al massimo il potenziale del segmento e continuare a crescere. Il nostro Gruppo rimane pienamente impegnato in questo business. Come saprete, il nostro Gruppo ha esperienze di successo nella creazione di joint venture, tra cui quella proprio quella con Pai Partners nel mercato dei gelati con cui abbiamo dato vita a Froneri». La comunicazione del 21 aprile si concludeva precisando che «l'accordo è soggetto all'approvazione delle autorità di regolamentazione, e seguirà il processo di consultazione dei rappresentanti dei lavoratori previsto per legge».

© RIPRODUZIONE RISERVATA