Benevento, la pulizia dei fiumi ai privati: «Delibera ferma da anni»

Fa discutere la partnership tra pubblico e privati per la pulizia dei fiumi

Benevento, la pulizia dei fiumi ai privati
Benevento, la pulizia dei fiumi ai privati
di Paolo Bocchino
Mercoledì 14 Dicembre 2022, 13:00
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La partnership tra pubblico e privati per la pulizia dei fiumi non è soltanto una interessante prospettiva futura per il risanamento del dissesto idrogeologico nel Sannio. A poche ore dal summit a Palazzo Santa Lucia che ha varato la mini task force Regione - Unisannio per la definizione del percorso procedurale-operativo degli interventi, dagli archivi della Rocca dei Rettori spunta un atto che ne prevedeva la realizzazione già sei anni fa, con tanto di nomi delle imprese che avrebbero dovuto eseguirli. Tutto, però, rimasto sulla carta, quella della delibera 133 del 8 settembre 2016 licenziata dal compianto presidente dell'epoca Claudio Ricci. «Proposta di project financing relativa alla salvaguardia e valorizzazione dello habitat fluviale della provincia di Benevento» l'intitolazione dell'atto che avrebbe dovuto dare corso a un apposito protocollo d'intesa con gli enti competenti ai fini del rilascio delle autorizzazioni.

La delibera di Ricci, peraltro, non faceva altro che confermare quanto già stabilito da un analogo provvedimento risalente addirittura all'aprile 2013 con il quale la giunta provinciale aveva accolto la proposta di project financing avanzata da un'associazione temporanea d'imprese capeggiata dalla sannita Rillo costruzioni. Ed esattamente come si sta provando a fare adesso su impulso del presidente della Provincia Nino Lombardi e con il supporto del vicegovernatore regionale Fulvio Bonavitacola, l'opzione prospettata era quella del risanamento dei punti critici attraverso il prelievo di materiale litoide dall'alveo fluviale da parte delle imprese edili.

Ciò avrebbe consentito, secondo il deliberato provinciale, di «migliorare la qualità idraulica e morfologica dei corsi d'acqua», attraverso un pacchetto di azioni finalizzato a «riequilibrare il ciclo dei sedimenti, preservare le forme evitando drastici interventi di manutenzione in alveo e salvaguardando la vegetazione, evitare nuove opere e nuove artificializzazioni, recuperare la capacità autodepurativa dei corsi d'acqua, ricostruire gli habitat originari». 

Benefici che sarebbero rimasti al territorio senza oneri per gli enti, in cambio della possibilità per le aziende di prelevare gli inerti a costo zero. Ma allora, perché non ripartire da quella delibera? È l'interrogativo rilanciato oggi da Francesco Maria Rubano, deputato di Forza Italia già vicepresidente della Provincia: «Nei diciotto mesi in amministrazione provinciale mi sono prodigato su un tema che reputo cruciale come la mitigazione del dissesto idrogeologico e la gestione dei corsi d'acqua. Ne sono prova i numerosi interventi effettuati all'epoca sul territorio, con il compianto presidente Claudio Ricci, malgrado le disponibilità economiche dell'ente fossero davvero ridotte all'osso per i tagli draconiani ai trasferimenti. Ora apprendo di questo improvviso interessamento del presidente Lombardi al tema, e non posso che compiacermene. Forse non se n'è accorto, ma l'istituto del partenariato pubblico-privato per la rimozione dei materiali che ostruiscono il deflusso dei corsi d'acqua è già agli atti dell'ente. Non occorre rimettere in piedi lunghi percorsi burocratici dai risultati tutti da verificare. Ma soprattutto - lamenta Rubano, sindaco di Puglianello - non posso non rilevare come l'attuale attenzione di Lombardi al tema strida fortemente con la totale indifferenza che il presidente riservò un anno fa alle mie reiterate segnalazioni relative alle esondazioni del Volturno tra Puglianello e Faicchio. Famiglie e aziende messe in ginocchio dagli allagamenti. Fui costretto a rivolgermi al prefetto, che rispose alle mie sollecitazioni, ma da Lombardi silenzio assoluto. Solo dopo l'intervento del consigliere di Forza Italia Claudio Cataudo, la Provincia ha partorito il topolino di un progetto preliminare, ma nulla più. E nel frattempo, a cavallo tra un voto e l'altro, abbiamo assistito a un via vai di delibere per progetti dal sapore elettoralistico».

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Stringata la replica di Lombardi: «Se la memoria non m'inganna, Rubano ha rivestito ruoli importanti in Provincia negli anni seguenti la delibera sul project financing, ma non risulta agli atti alcuna iniziativa concreta per l'attuazione. In realtà, la pulizia dei fiumi non è un intervento che si può improvvisare ma richiede pareri di competenza da acquisire istituzionalmente. Spiace doverlo ricordare a un alto rappresentante delle istituzioni repubblicane». 

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