Benevento, è incubo racket:
bossoli ritrovati davanti a un negozio

Benevento, è incubo racket: bossoli ritrovati davanti a un negozio
di Enrico Marra
Mercoledì 25 Novembre 2020, 08:28 - Ultimo agg. 12:18
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Nove bossoli lasciati davanti alla saracinesca di un negozio di caldaie proprio di fronte al Teatro Romano. I colpi, esplosi da una pistola, non sono stati esplosi contro il locale ma altrove per poi raccogliere i bossoli e depositarli davanti al negozio «Assistech» in via Torre della Catena a Benevento. Si tratta di un centro assistenza per caldaie, condizionatori e altre apparecchiature, gestita da una cooperativa con diversi soci che fornisce, con i suoi tecnici, assistenza anche per note marche che producono caldaie.

Ieri mattina, all'apertura, uno dei titolari ha notato quella presenza dei bossoli sul marciapiede e ha telefonato al 113. Sul posto sono giunti gli agenti della squadra Volanti per un primo sopralluogo.

Repertati i bossoli, sono giunti gli agenti della Polizia scientifica e quelli della terza sezione della squadra Mobile che segue appunto i reati che scaturiscono da estorsioni. La Scientifica è riuscita a stabilire che i bossoli sono calibro 9,21. Uno tra i più diffusi sia sul mercato civile che in quello del tiro sportivo. 

L'ipotesi più probabile è quella di un atto di intimidazione anche se con modalità atipiche perché di solito gli estorsori sono soliti esplodere i colpi contro le porte dei negozi, e non utilizzare dei bossoli provenienti da un precedente utilizzo. Chiaramente, però, questo tipo d'intimidazione è anche più facile da realizzare e, soprattutto, consente a chi lo attua una via di fuga più discreta, a differenza delle detonazioni che richiamano l'attenzione anche degli abitanti della zona dove è ubicato il negozio preso di mira. Il deposito dei bossoli rende chiaro il messaggio, ma complessa l'identificazione di chi li ha depositati, specie rispetto ai sistemi di videosorveglianza presenti sia lungo le vie cittadine che presso diversi esercizi commerciali.

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I titolari dell'attività sono stati ascoltati ieri mattina dopo il ritrovamento dei bossoli, in questura negli uffici della Squadra Mobile. Hanno sostenuto di non aver ricevuto minacce né di sapersi spiegare il possibile motivo dell'atto intimidatorio. Pertanto gli inquirenti ipotizzano che possa trattarsi di un primo approccio, per poi effettuare in seguito richieste estorsive.

Il caso giunge a un anno distanza da un analogo episodio avvenuto, ai primi di ottobre, dello scorso anno. In quel caso nel mirino era finito l'esercizio commerciale «Rdn», specializzato nella vendita di caldaie e termocamini e nel montaggio di impianti idraulici e di climatizzazione. Un negozio ubicato in via Paga, a pochi metri di distanza dall'ingresso del pronto soccorso dell'ospedale «Fatebenefratelli» e dall'edificio che ospita la sede dei carabinieri forestali e lungo una via caratterizzata da un susseguirsi di attività commerciali dotate di telecamere. Il titolare si era accorto che due colpi di pistola avevano centrato la saracinesca, mentre un terzo proiettile aveva forato un vetro finendo il suo percorso all'interno del locale. Nessun danno avevano subito e le apparecchiature all'interno. Un attività commerciale che operava in zona oltre cinque anni e che mai era stata oggetto di atti di intimidazione. Gli agenti della polizia scientifica avevano repertato i tre bossoli, appartenenti a una pistola di piccolo calibro. Le indagini, finora, non hanno condotto agli autori dell'atto intimidatorio. Ma le indagini delle forze dell'ordine proseguono su altri atti intimidatori che si sono verificati negli ultimi mesi, anche se la pandemia ha fatto registrare una flessione su questi reati che, da tempo, hanno assunto un carattere endemico.

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