Tavolino sotto il campanile,
​prima multa in area Unesco

Tavolino sotto il campanile, prima multa in area Unesco
di Giuseppe Di Martino
Venerdì 4 Novembre 2022, 08:38
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Centocinquanta euro di multa per occupazione indebita di suolo pubblico per la titolare del locale finito al centro delle polemiche per aver permesso, secondo quanto denunciato mercoledì dal «Comitato centro storico», a quattro clienti di posizionare, all'ora di pranzo, un tavolino sotto al campanile di Santa Sofia, in piena buffer zone Unesco. «Una vergogna la strumentalizzazione fatta su quella foto scattata doce la proprietaria dell'attività, Lina Mostacciulo noi non abbiamo spostato il tavolino e, anzi, quando ci siamo resi conti siamo intervenuti, spiegando ai clienti che non era possibile piazzare un coperto in quella zona». L'immagine, però, ha immediatamente fatto il giro dei social in pochissime ore, scatenando rabbia e indignazione di istituzioni e residenti. «Siamo assolutamente dispiaciuti e mortificati per l'episodio indecoroso del tavolino sotto il campanile di Santa Sofia spiega il vicesindaco Francesco De Pierro un fatto intollerabile e inaccettabile per la nostra amministrazione». Una leggerezza, come sostiene la proprietaria, o un gesto consapevole, la tesi dei residenti, che però non cambia la sostanza dei fatti, all'indomani del proficuo dato registrato dopo il ponte di Ognissanti, che ha premiato Benevento come una delle mete preferite del turismo campano.


«Proprio mentre si fanno interventi positivi e importanti come l'aver trovato un terreno di collaborazione con i commercianti - sottolinea De Pierro - presentare il nuovo piano di sicurezza o installare nuove telecamere per aver maggior controllo della città al netto dell'episodio in se che può essere casuale o voluto, la mancanza di controlli repentini è stato un qualcosa che ha rovinato l'immagine della città». Il vicesindaco tocca un altro nervo scoperto, ovvero quello dei controlli di caschi bianchi e forze dell'ordine, evidentemente assenti in piazza Matteotti, in piena zona Unesco. «Bene che i vigili - conclude il vice di Mastella - hanno rintracciato e multato i responsabili del locale ma noi andremo alla ricerca anche di chi non ha effettuato i doverosi controlli perché il nostro cavallo di battaglia è preservare tutto ciò che concerne le caratteristiche storiche e culturali della città».

Sulla questione è intervenuto Simone Foresta, responsabile della Soprintendenza per Benevento e provincia. «Una delle esigenze della città è fare una riflessione profonda che riguarda anche la cittadinanza sottolinea e come voglia confrontarsi con questo patrimonio storico e architettonico. Bisogna capire cosa vuole essere questa città, quale vocazione vuole avere. Bisogna cercare uno spazio di confronto per capire come rapportarsi con i monumenti. Abbiamo avuto un exploit di turismo ma quale immagine vogliamo dare della città? Ci sono tanti elementi dolenti come quello di rendere compatibile le attività commerciali con lo splendore dei monumenti». L'appello della Soprintendenza è di puntare sul dialogo tra esercenti e residenti, facendo attenzione a non trasformare il patrimonio artistico della buffer zone. «Possiamo puntare - conclude - su un modello come Venezia e piazza San Marco, che ha splendide sedute per i turisti, rispettando i canoni estetici e della tradizione e rispettando il territorio. Bisogna confrontarsi evitando di creare questo aspetto stridente e disturbante». Costruire l'identità di una città attraverso la manifestazione di valori più profondi, puntando sul binomio localipatrimonio artistico nel contesto urbano, come specifica Luigi Marino, presidente del Comitato centro storico. «Quanto denunciato dal comitato - dice - non è che l'ennesima dimostrazione del caos in cui versa il centro storico. Bisogna mobilitarsi e non solo indignarsi dinanzi a tali condotte». Ma il problema, secondo Marino, non è solo il tavolino. «Il dramma sottolinea è che chiunque si sente autorizzato come gli aggrada. L'amministrazione dovrebbe ascoltare il grido di disappunto di una parte della città che reclama azioni coerenti, concrete ed efficaci per la salvaguardia del centro storico. Basta fomentare divisioni tra residenti ed esercenti, chi governa si assuma la responsabilità di agire nell'interesse della collettività, nel rispetto della legge e del buon senso».
 

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