Benevento, sulla centrale turbogas
si accende lo scontro Pd-Mastella

Benevento, sulla centrale turbogas si accende lo scontro Pd-Mastella
di Paolo Bocchino
Mercoledì 7 Aprile 2021, 08:47
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Scoppia la polemica sul caso Luminosa. Le dichiarazioni rilasciate al «Mattino» dal dirigente del ministero Transizione ecologica Paolo Cagnoli hanno fatto da detonatore: «L'iter in corso per la realizzazione della centrale turbogas - ha chiarito domenica il responsabile del procedimento - riguarda il riesame dell'autorizzazione integrata ambientale ma non il decreto di autorizzazione rilasciato dal ministero Sviluppo economico a dicembre 2010». L'iter di riesame dell'Aia scadrà a metà luglio e le amministrazioni locali sono chiamate a esprimere un parere. «Comune di Benevento e Provincia appaiono immobili - denuncia il consigliere provinciale del Pd Giuseppe Ruggiero - Atteggiamenti molto distanti dalle battaglie che fecero Carmine Nardone e l'amministrazione di Fausto Pepe. Tutto sembra essere stato congelato. Mastella e Di Maria si sono limitati a qualche dichiarazione ma nulla di più. Eppure il 2 settembre fu la senatrice Sandra Lonardo a fare una dichiarazione in merito al rinnovo dell'autorizzazione per la centrale decretato il 31 luglio 2020 e quindi opponibile entro il 31 ottobre. Poi non abbiamo letto di alcuna interrogazione all'allora ministro Patuanelli, e nessuno ha impugnato un decreto che parlava di ricorsi perenti. Ma dal sito del Ministero della transizione ecologica scopriamo che è gia scaduta la fase di consultazione pubblica iniziata il 3 marzo e conclusa il 4 aprile. Comune e Provincia hanno presentato osservazioni? Il gruppo del Pd alla Rocca sta preparando una interrogazione e chiederemo anche al gruppo consiliare a Palazzo Mosti di sollecitare spiegazioni. Intanto la procedura per il rinnovo dell'Aia va avanti senza che si sia tenuto un solo Consiglio sul tema né alla Provincia, né al Comune».


Accuse rispedite al mittente bruscamente da Clemente Mastella: «Quelle di Ruggiero - dice il sindaco - si possono definire soltanto in un modo: spacconate mediatiche.

Lo dico perché mai come sul caso Luminosa è dimostrato in atti che le responsabilità politico-amministrative sono tutte attribuibili a una precisa parte politica, la stessa nella quale milita il democratico Ruggiero. Governavano i suoi amici quando furono rilasciate le autorizzazioni, e anche nello scorso agosto fu un ministro grillino, suo alleato, a far ripartire l'iter che sembrava accantonato. Con quale coraggio chiede conto ad altri?». In sostanziale sintonia la Provincia: «Sto verificando il corposo fascicolo riguardante questa vicenda che è nata e si è sviluppata tutta in altra epoca amministrativa e politica. Gli atti che adotteremo a breve saranno orientati alla massima tutela del territorio e alla sostenibilità, requisiti che da una prima analisi non mi pare di riscontrare nell'impianto Luminosa, né per taglia, né per tipologia produttiva. Sotto la mia presidenza ci siamo già schierati con nettezza contro interventi impattanti e incompatibili con la vocazione dell'eccellenza ambientale e agroalimentare che caratterizzano il Sannio e l'area Asi. Lo faremo anche in questo caso ma servono ulteriori approfondimenti prima di formalizzare il parere. Nei prossimi giorni procederò alla nomina del rappresentante della Provincia nel Gruppo istruttore costituito dal ministero nell'ambito dell'iter per il riesame dell'Aia». Si va dunque verso la sostituzione di Gianluca Aceto.

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Alla mobilitazione bipartisan arringa invece Domenico Vessichelli, consigliere provinciale del Pd e sindaco di Paduli, comune interessato da vicino dall'insediamento a Ponte Valentino: «Ribadisco la contrarietà alla realizzazione dell'impianto che comporterebbe un grave pregiudizio non solo per Paduli e i paesi limitrofi ma per l'intera provincia. La centrale Luminosa andrebbe a posizionarsi in zona Asi a poche centinaia di metri dal polo agroalimentare esistente: basterebbe questo per mettere tutti d'accordo sulla scelleratezza di tale scelta. Credo, al netto di ogni strumentalizzazione politica e a prescindere da eventuali responsabilità politiche che verranno fuori col tempo, che oggi tutta la filiera istituzionale, dai sindaci alla Provincia alla deputazione parlamentare, si adoperi per porre in essere ogni attività necessaria a scongiurare tale pericolo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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