Clemente Mastella e Sandra Lonardo, minacce su Facebook: l'ombra degli anarchici

Non è la prima volta che il sindaco di Benevento si ritrova sotto minaccia

Sandra e Clemente Mastella
Sandra e Clemente Mastella
di Marco Borrillo
Lunedì 27 Febbraio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 28 Febbraio, 07:10
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Minacce all'indirizzo del sindaco di Benevento Clemente Mastella, della moglie Sandra Lonardo e l'ombra della pista anarchica. È in un clima all'insegna delle tensioni, alla luce dell'escalation di intimidazioni provenienti dalla galassia anarchica registrata su scala nazionale, che si collocano gli ultimi due episodi che ha riguardato la famiglia Mastella.

Nel primo caso, l'allarme è scattato sul web, per la precisione sul profilo Facebook del primo cittadino, dove sarebbe apparso un commento (da quanto si apprende poi rimosso e presumibilmente a firma Unione anarchica) contenente minacce di morte.

Un elemento, quello relativo all'identità digitale, che lascerebbe intendere un collegamento proprio con la galassia anarchica. L'ex ministro, però, è riuscito comunque a catturarne il contenuto, acquisendo il messaggio grazie a uno screenshot, poi consegnato agli agenti della Digos della Questura di Benevento, che ha naturalmente attivato le indagini. Tra l'altro, in precedenza l'ex senatrice Lonardo si era già imbattuta in un volantino, rinvenuto sotto il tergicristalli della sua auto, lasciata in sosta nei pressi dell'abitazione di famiglia nel capoluogo sannita. Anche se in questo caso sarebbero stati utilizzati toni e riferimenti più generici. Nel frattempo Mastella, pur confermando i due episodi, preferisce non rilasciare dichiarazioni. Si attendono dunque sviluppi, con l'ex ministro che nel frattempo gode comunque di una tutela sul piano della sicurezza personale. Le indagini, come conferma il questore di Benevento Edgardo Giobbi, sono scattate sabato e sono dunque in un primissimo stadio.

Ma non è la prima volta che Mastella si ritrova in una situazione del genere. Riavvolgendo il nastro dei ricordi in ordine agli episodi registrati solo negli ultimi anni, già nel giugno del 2010 fu recapitata una busta contenente cinque proiettili presso l'abitazione di famiglia a Ceppaloni. Il 12 gennaio del 2011, invece, sempre a Ceppaloni arrivò una lettera contenente un proiettile e minacce con espressioni in dialetto napoletano. Nell'agosto del 2018, invece, un'altra lettera di minacce, in quel caso spedita al Comune di Benevento, facendo riferimento a un appalto al cimitero. Infine nel dicembre del 2020 l'ennesima missiva minatoria recapitata al Consorzio Asi (nel mirino anche il presidente Luigi Barone e l'allora presidente della Provincia Antonio Di Maria).

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«La mia solidarietà umana e politica nei confronti del primo cittadino è incondizionata - dice il vice sindaco di Benevento Francesco De Pierro - atteso che è compito di tutto noi, impegnati nell'agone politico, respingere con fermezza qualsiasi tentativo di inquinare la dialettica democratica con il ricorso all'uso di minacce o violenze, fossero anche solo di natura verbale». E aggiunge: «La diversità delle opinioni si deve confrontare solo sul piano della contrapposizione ed eventuale diversità di visione politica». 

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