Covid a Benevento, incubo cluster
​e ritorno dei decessi in ospedale

Covid a Benevento, incubo cluster e ritorno dei decessi in ospedale
di Luella De Ciampis
Lunedì 1 Novembre 2021, 11:25 - Ultimo agg. 2 Novembre, 19:15
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Casi di Covid in aumento sul territorio e al «Rummo» dove si registra un nuovo decesso. Ancora in sensibile crescita il numero dei contagi a Montefalcone di Val Fortore, certificato dai tamponi di controllo effettuati dall'Asl. I positivi sono raddoppiati nell'arco di tre giorni, passando dai 18 di giovedì ai 36 di ieri. Una situazione che comincia a preoccupare, quella del centro fortorino in cui si è sviluppato un cluster che, partito dall'ambito scolastico, finora ha coinvolto 9 nuclei familiari. Questo è avvenuto nonostante la percentuale di vaccinati in paese sia abbastanza elevata perché l'80% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale, mentre l'85% ha ricevuto almeno una dose di vaccino. Negli ultimi giorni sono stati eseguiti oltre un centinaio di tamponi, 36 dei quali risultati positivi. Da lunedì saranno fatti altri tamponi, allargando, così, il campo dei contatti di caso al fine di scovare e isolare nel più breve tempo possibile eventuali nuovi contagi. 

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È quindi assodato che il virus sta circolando soprattutto tra gli under 12, vale a dire tra gli alunni delle scuole primarie e medie che non rientrano ancora nella categoria dei «vaccinabili».

Ormai, l'attenzione è focalizzata sui focolai che si sviluppano all'interno delle famiglie dove il virus viene veicolato soprattutto dai bambini che, contrariamente a quanto ipotizzavano gli esperti del settore, rappresentano un terreno fertile per la sopravvivenza del virus messo a dura prova dalla vaccinazione di massa. Il virus cerca nuovi ospiti per sopravvivere e moltiplicarsi e, quindi, oltre a privilegiare gli adulti non vaccinati, si assicura la sopravvivenza proliferando tra i più piccoli con la complicità delle condizioni di promiscuità che caratterizzano gli ambienti scolastici. Peraltro, è anche molto difficile assicurasi che gli alunni delle scuole delle primarie rispettino correttamente le regole di distanziamento, di disinfezione della mani e di uso della mascherina che, forse, non basterebbero a preservarli, considerato che rimangono per molte ore in un ambiente chiuso. Sono fattori di rischio non trascurabili che stanno producendo il loro effetto. Il fatto che, sia nella prima che nella seconda ondata di Covid, i più piccoli non si fossero ammalati quasi mai, aveva indotto a pensare che fosse sufficiente creare un ambiente protetto intorno a loro, costituito da adulti vaccinati, per evitare la diffusione del virus. Una teoria sfatata già all'indomani dell'inizio dell'anno scolastico, visto l'aumento di positività al Covid proprio tra i banchi di scuola.

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Sicuramente, i bambini superano la malattia con più facilità rispetto agli adulti e il Covid non rappresenta un rischio concreto per la loro incolumità. Infatti, almeno fino a questo momento, la malattia è stata caratterizzata da sintomi similinfluenzali che non hanno mai determinato conseguenze a carico dell'apparato respiratorio. Alla luce di quanto sta accadendo, è possibile che si decida di accelerare i percorsi di approvazione dei protocolli autorizzativi per poter somministrare ai bambini un terzo del quantitativo della dose destinata agli adulti.

Negli ultimi giorni sono in sensibile aumento i contagi sull'intero territorio, in base al report quotidiano della protezione civile che riferisce di 40 nuovi positivi emersi tra venerdì e sabato. Contestualmente, si registra un incremento dei ricoveri al «Rummo» passati dai 6 di venerdì ai 12 di ieri. Nell'arco di sole 48 ore, si sono verificati 6 nuovi accessi nell'area Covid. E nel reparto di Pneumologia subintensiva è morta una 69enne di San Salvatore Telesino che non era vaccinata perché le sue condizioni di salute pregresse non lo consentivano. La donna, infatti, era allettata da molti anni in seguito a gravi patologie. Sale, così, a 9 il numero dei decessi registrati al Rummo dopo la «tregua Covid» del periodo estivo. Intanto, si allargano le maglie per la somministrazione della terza dose. La Regione ha già previsto che dopo gli anziani, i fragili e il personale sanitario, si provvederà a intercettare il personale scolastico le forze dell'ordine per l'inoculazione della dose booster. Si sta codificando l'iter adottato per le prime due somministrazioni, scegliendo le categorie più esposte per evitare che si ricada nell'incubo di una nuova ondata.

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