Crisi di governo, Mastella con M5S:
«Macchina del fango contro di me»

Crisi di governo, Mastella con M5S: «Macchina del fango contro di me»
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 20 Gennaio 2021, 08:00
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«La doppia morale di certi miei colleghi è assurda», dice Sandra Mastella, senatrice del gruppo misto, che annuncia il voto di fiducia a Conte. Non certo un ripensamento: «Voto con la maggioranza non da oggi ma da mesi ormai» tiene a sottolineare dopo un intervento a palazzo Madama in cui attacca Salvini, Renzi e la Meloni e a tratti sembra commuoversi quando racconta della sua giovinezza da emigrante negli States.

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Senatrice Lonardo nel suo intervento è stata durissima contro alcuni suoi colleghi.
«Io sono stata in Aula ad ascoltare attentamente tutti, volevo capire bene i loro attacchi.

E nel mio intervento avevo il dovere di fare una chiarimento contro la doppia morale di alcuni che trovo assolutamente pazzesca».

Con chi ce l'ha?
«Con Salvini, Renzi e la Meloni». 

Che l'hanno attaccata in maniera diretta: si è sentita ferita?
«Mi perdoni ma mi faccia capire: se il premier Conte trova i voti è un trasformista quando invece l'hanno fatto queste persone no? A cominciare da Salvini quando rompe con il centrodestra per un governo con l'M5s, passando per Matteo Renzi che, eletto nel Pd, lo lascia e raccatta un po' di gente per fondare il suo partito. Sino alla Meloni...».

Alla Camera la leader di Fdi è stata durissima: parla di Mastella airlines con fare sprezzante.
«A lei debbo ricordare che lei uso un'altra linea aerea: la Scilipoti Airlines per restare nel governo Berlusconi. La Meloni fece il ministro grazie a Scilipoti e il suo gruppo che garantì i numeri della maggioranza ma oggi sembra averlo dimenticato. Proprio lei che si sente senza macchia. Ma se lo era poteva tranquillamente dimettersi: non fece nulla pur di rimanere. Quindi finiamola con questi falsi moralismi e ricordiamo che certi peccatucci ce l'hanno tutti. Ma i miei colleghi preferiscono vedere pagliuzze negli occhi degli altri ma non la trave nei propri».

Ma Renzi perché ce l'ha così tanto con lei?
«Non lo so chieda a lui. Io non ho nulla da recriminarmi e voto per senso di responsabilità e perché amo questo Paese». 

Che poi lei vota con questa maggioranza non da oggi.
«Appunto. È da agosto che voto questa maggioranza, dopo che ho lasciato Forza Italia per andare al misto». 

Il partito che l'aveva eletta.
«Non potevo non farlo: Salvini e la Lega si erano messi contro mio marito e Forza Italia non ebbe il coraggio di alzare un dito per difenderlo». 

Non dovrebbe essere una novità quindi il suo appoggio a Conte. Eppure l'attaccano.
«Nessuno tiene conto del momento storico che stiamo vivendo: una crisi enorme che sta toccando tutto il mondo e tutte le classi sociali. Mi meraviglio, anzi, che la gente non sia scesa ancora per le strade. Il Paese è terribilmente segnato, c'è in giro un senso di smarrimento e bisogna fare scelte di amore per il Paese. Come dicono di aver fatto Renzi e Salvini, ma con una grande differenza: io non chiedo nulla».

In questi giorni si era parlato di un ministero per lei in cambio dell'appoggio a Conte.
«Solo una macchina del fango che si è messa in moto. Io non chiedo nulla e mi basta, come ha detto anche mio marito, di essere ministro a casa mia».

Ma il governo cosa dovrebbe fare?
«Bisogna includere più che escludere, essere uniti. Per questo trovo incomprensibile che Renzi abbia aperto una crisi in questo momento. Non lo dico io ma decine di commentatori e giornalisti in mezzo mondo. E invece Renzi apre questa crisi senza capire cosa vuole: anche oggi in Senato mi è sembrato molto vago».

Ma non si sentirà a disagio in maggioranza con i grillini che a Benevento fanno la guerra a suo marito?
«Sui territori la politica è l'arte del divenire mentre a Roma si parla di problemi seri da risolvere. Io ero in commissione Agricoltura e spesso si votava assieme».

Nessun ripensamento?
«Cerchiamo di avere i numeri e andiamo avanti». 

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