Dissesto, svolta per la lista
dei creditori nel Sannio

Dissesto, svolta per la lista dei creditori nel Sannio
di Paolo Bocchino
Mercoledì 9 Marzo 2022, 07:50
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Una valanga di schede che va materializzandosi da giorni all'Albo pretorio di Palazzo Mosti. All'oggetto due sole opzioni: «ammesso» o «escluso». Un bivio che divide chi può legittimamente ambire ad avere, almeno in parte, ciò che gli è dovuto da anni, da chi dovrà invece cestinare definitivamente le proprie velleità. Sono centinaia i partecipanti alla lotteria del dissesto (bis) del Comune di Benevento. Una lista che si va componendo proprio in queste ore con la pubblicazione sul sito istituzionale delle delibere varate dall'Osl. Passaggio formale e sostanziale al contempo: soltanto l'ammissione ufficiale alla massa passiva dà titolo a far parte del novero degli aventi diritto da tacitare con le risorse reperite allo scopo dall'Osl. Uno snodo che le centinaia di creditori in attesa dal 2017 vedevano come una chimera, preda delle interminabili lungaggini e della bagarre tecnico-politica creatasi inspiegabilmente su una questione che avrebbe dovuto essere meramente procedurale. La pubblicazione delle delibere segna almeno un punto di svolta, tardivo ma importante. Ogni cittadino, società o soggetto giuridico qualsivoglia, inserito nella mappa in corso di formazione, sa adesso che il giro di boa è arrivato e il percorso verso i pagamenti è in discesa. Anche se per la materiale liquidazione delle somme dovute si dovrà attendere che si completi un segmento ancora corposo del percorso: «Stiamo ultimando la fase relativa alla disamina delle istanze di ammissione al passivo - spiega il componente dell'Organismo straordinario di liquidazione Fracesco Gaudiano - La gran parte delle schede è stata definita durante la precedente gestione, e a essa si riferiscono le delibere in pubblicazione all'Albo Pretorio in questi giorni. Ne restano da esaminare soltanto alcune decine, con tempi residui

ragionevolmente contenuti».


Non ci sono al momento rendicontazioni ufficiali da parte del nuovo vertice dell'Osl Maurizio Bruschi né dal Comune, ma le anticipazioni stimano in circa 1.700 i creditori aventi diritto e in 150 le schede ancora da esaminare. Il valore complessivo accertato ammonterebbe a 70 milioni di euro, ma resta da definire il maxicapitolo da 40 milioni relativa al Fondo anticipazione liquidità al quale lavora fin dall'insediamento la nuova gestione Bruschi.

Dovrebbe restare fuori dal perimetro delle pendenze anche il superdebito da 10 milioni da tempo al centro di una transazione tra il Comune e gli eredi proprietari di suoli oggetto di espropri finiti in un contenzioso sanguinoso per l'ente. E qualche anticipazione importante arriva sul percorso che si seguirà per liquidare i tanti creditori in fila per le spettanze.

L'opzione più accreditata è quella della procedura semplificata: «Non ci sono decisioni già assunte in merito - chiarisce Gaudiano - ma ritengo che la strada della procedura semplificata possa essere a questo punto quella più probabile, con pagamenti che varieranno tra il 50 e il 60 per cento della sorta capitale in funzione della anzianità del credito». Procedura che finalmente darebbe un orizzonte certo alle centinaia di beneventani, e non, in attesa di pagamento. Anche se i tempi non saranno rapidissimi, come rivela Gaudiano: «Si tratta di una procedura che richiede la notifica e la convocazione individuale di tutti i convocati, con proposta del credito ed eventuale accettazione, prima del pagamento. Una serie di passaggi che inevitabilmente comporterà il trascorrere dei tempi tecnici necessari». E la lettura delle delibere in via di pubblicazione disvela il mondo dei creditori rimasti impigliati nel secondo dissesto della storia cittadina. Le cartelle più corpose sono quelle relative ai proprietari di suoli interessati, in epoche lontanissime, da lottizzazioni per la costruzione di cooperative su delega del Comune. Procedure misteriosamente terminate tutte, o quasi, con salassi per Palazzo Mosti, frutto anche di parcelle legali e interessi maturati in contenziosi decennali. E proprio gli avvocati di controparte sono tra i più numerosi aventi diritto nell'ampio novero degli ammessi al passivo. Ma balza agli occhi anche il maxidebito da 1,8 milioni che il Comune di Benevento ha accumulato nei confronti della società provinciale rifiuti Samte, in un corto circuito politico-istituzionale. Spulciando le delibere infine non mancano alcune esclusioni eclatanti, frutto talvolta di «tentativi» di insinuazioni al passivo bocciate dall'occhio clinico dei commissari.

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