Treno Eav deragliato:
sigilli e viaggi in bus

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di Antonio N. Colangelo
Martedì 9 Aprile 2019, 23:05 - Ultimo agg. 10 Aprile, 06:37
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BENEVENTO - Mattinata surreale quella trascorsa dai numerosi pendolari sanniti tornati a viaggiare su rotaia all’indomani del weekend salito agli onori della cronaca per il deragliamento del treno Eav partito da Napoli e diretto a Benevento. L’incidente, conclusosi fortunatamente senza danni per passeggeri e dipendenti della compagnia di trasporti partenopea, si è verificato sabato sera lungo il tratto ferroviario che dalla Stazione Appia conduce a quella Centrale, all’altezza di contrada Pantano, dove tuttora è fermo il convoglio sottoposto a sequestro (l’Eav ha disposizione solo quel binario), in attesa di accertare le cause che hanno spinto i vagoni al di fuori dei binari. Una tragedia scongiurata solo perché accaduta nella parte finale del tragitto, dove i treni procedono solitamente a velocità contenuta, fattore decisivo per evitare conseguenze ben più serie di panico e paura. La vicenda, tuttavia, non sembra destinata a una rapida archiviazione dei fatti alla voce relativa ai disastri scampati per pura fortuna: le condizioni generali della tratta che attraversa la valle Caudina, infatti, rappresentano da tempo immemore una della questioni più controverse del panorama sannita, e l’incidente del weekend renderà più rovente il dibattito, come testimoniato dalle dichiarazioni dei passeggeri, la cui settimana è iniziata all’insegna di rabbia, sconforto e timori. In attesa di ripristinare la linea ferroviaria, i pendolari, tutti studenti e lavoratori, hanno avuto a disposizione un servizio sostitutivo che dalla Stazione Appia li conduce a quella Centrale.
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