Eolico, il Tribunale di Benevento
sequestra sei impianti fuorilegge

Eolico, il Tribunale di Benevento sequestra sei impianti fuorilegge
Mercoledì 16 Maggio 2018, 09:43 - Ultimo agg. 10:09
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La Guardia di Finanza del comando provinciale, in esecuzione del decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip di Benevento, ha nuovamente sottoposto a sequestro 6 impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile Eolica On-Shore già sequestrati a settembre in esecuzione del decreto cautelare all'epoca emesso e poi dissequestrati dopo la decisione della Sezione Riesame del Tribunale di Benevento. Successivamente al disposto del Riesame il Pm aveva conferito incarichi a esperti ambientali al fine di evidenziare aspetti tecnici posti a fondamento degli elaborati progettuali presentati dagli indagati con riferimento ad analisi strutturali, strumentali, geologiche e geotecniche.

Le analisi condotte dai consulenti hanno consentito di evidenziare diverse omissioni e difformità. In particolare, veniva evidenziato che le relazioni geologiche presentate anche in sede di conferenza di servizi per il rilascio delle autorizzazioni non rispondevano agli standard tecnici previsti dalle linee guide predisposte a seguito del D.M. 14 gennaio 2008 così come non appariva completamente conforme la procedura di valutazione dell'impatto acustico effettuate dalle amministrazioni competenti. Inoltre, è scritto nella nota della Procura, diretta da Aldo Policastro (con indagini condotte anche dal procuratore aggiunto Conzo e dal sostituto Tillo), in corso d'opera erano state presentate varianti ritenute non sostanziali, sebbene abbiano comportato un incremento dimensionale delle opere in termini di altezza cui non è seguita adeguata verifica strumentale certificata. Pertanto sussistendo il pericolo che la libera disponibilità delle opere già terminate e funzionati potesse aggravare o protrarre le conseguenze di tali condotte, veniva nuovamente disposto dal gip su richiesta della Procura il sequestro preventivo dei sei impianti aerogeneratori ubicati a Casalduni (località «San Fortunato»), Campolattaro (località «Colle Serra» e «Zingara Morta») e Pontelandolfo (località «Malepara», «Masseria Calabrese» e «Saraceno»), riconducibili a diverse società operanti nel settore della «produzione di energia elettrica» aventi sede a Benevento.In particolare, la costruzione e l'esercizio degli impianti è avvenuta sulla base di Autorizzazioni uniche ex articolo 12 Decreto legislativo 387/2003 ritenute illegittime in quanto rilasciate «dalla Provincia di Benevento in assenza dei preventivi pareri e valutazioni obbligatorie da parte degli Enti preposti nonché sulla base di documentazione progettuale carente e di relazioni geologiche non rispondenti agli standard tecnici minimi, ricadendo le località sopra indicate in aree sottoposte a vincolo storico, artistico, archeologico, paesistico e ambientale». Gli aerogeneratori sono stati realizzati, infatti, rispettivamente all'interno: di un'area «buffer» posta a tutela della Zona di protezione speciale, relativa all'invaso del fiume Tammaro in corrispondenza della diga di Campolattaro, con oasi di protezione avifauna del Wwf; di un'area posta a tutela dell'area Sic delle pendici meridionali del Monte Mutria; di «aree contermini» a quelle sottoposte a tutela ai sensi del Decreto legislativo numero 42/2004 quali il Torrente Lente, le aree boschive, la Torre Longobarda e il centro storico di Pontelandolfo nonché il contiguo monumento ai Sanniti Pentri. Con riferimento al comune di Pontelandolfo, peraltro, gli interventi sono stati realizzati in una zona del territorio densamente antropizzata, tra numerose abitazioni, luoghi abituali di lavoro e «borghi», costituiti da raggruppamenti di modeste e antiche case definite dal Prg del Comune di Pontelandolfo come «nuclei e complessi rurali di valore storico ed ambientale soggetti a conservazione». Al momento la Procura procede per i reati di «lesioni personali», «disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone» , «getto pericoloso di cose» nonché per la violazione delle disposizioni previste dalla normativa di settore vigente in materia di inquinamento acustico, edilizia, conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche, beni culturali e paesaggio, ambiente, autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili e promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili. Indagate tre persone quali rappresentanti legali e/o coamministratori delle società interessate dal provvedimento.
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